Acqua chiara, liscia, gassata. Pubblica. Possibilmente del rubinetto.
Da qualche parte si comincia. A Palazzo Marino, a Milano. La Metropolitana milanese Spa, società che gestisce l’acquedotto nel capoluogo meneghino, entro fine aprile, installerà due distributori nella sede del Comune e in quella dei gruppi consiliari. La sete dei 48 consiglieri comunali nel 2012, è costata ai milanesi circa 3 mila euro. Una goccia d’acqua nel mare degli sprechi. Ma il mare è fatto da gocce! una dopo l’altra.
Risparmio e acqua pubblica, controllata e di buona qualità per i politici di Milano. L’acqua costerà 60 centesimi per 1.000 litri, i consiglieri potranno sceglierla o liscia o gassata. Si eviteranno anche tanti rifiuti di plastica, le famigerate bottigliette. Meno rifiuti, meno spesa di denaro pubblico e chiare fresche e dolci acque pubbliche per i politici milanesi. A quando nel resto d’Italia?