In Europa si producono oltre 230 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. La produzione pro-capite di rifiuti solidi varia molto da paese a paese: i maggiori produttori sono Austria (803 kg/ab), Danimarca (802kg/ab) e Lussemburgo (721 kg/ab) mentre i tre con produzione più bassa sono, Romania (303 kg/ab), Polonia (364 kg/ab) ed Estonia (373 kg/ab).

In Italia ogni cittadino genera una media di rifiuti urbani di 496 kg/ab.

La produzione complessiva di rifiuti nel 2024 ha superato i 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, che è meno di un quinto dei rifiuti speciali prodotti dal comparto industriale che nel in Italia superano i 150 milioni di tonnellate.

Le soluzioni adottabili per la gestione dei rifiuti, possono essere articolate secondo criterio di priorità di azioni che iniziano  dalla produzione delle merci, fino allo smaltimento e sono:

  • prevenzione;
  • riutilizzo;
  • recupero di materia;
  • recupero di altro tipo (ad esempio recupero di energia)
  • smaltimento in sicurezza.

In ogni caso la vera sfida è quella della prevenzione della produzione di inutili rifiuti.

Il problema dei rifiuti è una delle sfide ambientali più urgenti, con milioni di tonnellate prodotte annualmente, causando inquinamento e danni agli ecosistemi. Purtroppo, la cultura del consumismo alimenta questa crisi, rendendo essenziale ridurre i consumi. Dunque, adottare uno stile di vita meno consumistico e seguire il principio del “ripara, riusa, ricicla” può alleviare il problema. Infatti, riparare, riutilizzare e riciclare è un processo che non solo riduce i rifiuti, ma promuove anche la sostenibilità.

Allo stesso modo, lo spreco alimentare, con un terzo del cibo prodotto buttato, richiede un cambiamento di mentalità per creare un sistema alimentare più sostenibile e giusto. Pertanto, è necessario un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere per preservare le risorse del pianeta e garantire un futuro sostenibile.