
Sulla Terra ci sono 1.386.000.000 km3 d’acqua di cui 1.338.000.000 km3 sono nei mari e negli oceani per una quota di circa il 96,5% di acqua salata. Il 3 % è intrappolato prevalentemente nei ghiacciai e nelle calotte polari, mentre solo lo 0,5% costituisce l’acqua di superficie di laghi e fiumi e quella sotterranea di falde acquifere e pozzi. Questa piccola quantità è l’acqua utilizzabile dall’uomo.
Il consumo d’acqua e le criticità derivanti dalla sua gestione sono divenuti argomenti centrali nel dibattito globale, a livello economico, politico, istituzionale e sociale. La rilevanza della risorsa idrica risiede nel fatto che, pur essendo una risorsa rinnovabile, è una risorsa scarsa, disponibile in quantità limitata.
L’uso sostenibile dell’acqua, determinerà lo sviluppo socio economico dei territori e condizionerà la competitività delle imprese.
L’acqua negli anni a venire diventerà sempre più preziosa.
L’agricoltura continuerà ad aumentare i prelievi da oggi al 2050 per far fronte ai bisogni di una popolazione in crescita verso gli oltre 9,5 miliardi di abitanti. Secondo uno studio della Nasa la maggior parte delle risorse idriche vengono prosciugate, per le attività antropiche, più rapidamente di quanto il ciclo idrologico dell’acqua riesca a rifornirla e rigenerarla.
La crescente attenzione verso le tematiche dell’acqua ha portato all’integrazione dell’indice di Water Footprint nelle linee guida internazionali per il Life Cycle Assessment (LCA).
L’impronta idrica, comprende sia l’utilizzo che l’inquinamento della risorsa lungo l’intera supply-chain, si differenzia rispetto al semplice concetto di “consumo”, inteso come solo prelievo d’acqua.
Le componenti di Water Footprint sono tre e sono definite secondo ambiti spaziali e temporali:
- blue: perdite evaporative o di incorporazione successive ai prelievi da corpi idrici;
- green: precipitazione che contribuisce all’evapotraspirazione delle colture;
- grey: “diluizione” degli inquinanti disciolti per l’ideale raggiungimento di standard di qualità.
Un completo assessment dell’impronta idrica si sviluppa attraverso le fasi di definizione:
- di obiettivi e metodi dello studio, esplicitando le assunzioni e i criteri di calcolo;
- della fase di inventario, in cui si compie la misura effettiva della Water Footprint;
- di analisi di sostenibilità, contestualizzando i consumi ed effettuando una caratterizzazione a mezzo di opportuni indici di impatto;
- di opzioni di risposta, attraverso l’identificazione delle criticità e delle azioni volte al miglioramento.