La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC, sottoscritta durante la Conferenza di Rio) impegna i governi firmatari a porre in essere delle azioni concrete per ridurre le emissioni di GHG, riconoscendo una responsabilità “comune ma differenziata” tra i diversi firmatari.
Nel 1997, all’interno della convenzione, è stato adottato il Protocollo di Kyoto. Entrato in vigore il 16 febbraio 2005 ha fissato degli obiettivi concreti di riduzione delle emissioni per il 2012 (una media del 5,2%, rispetto al 1990). Secondo l’approccio della responsabilità comune ma differenziata, ogni paese deve sopportare un carico differente di riduzione, sulla base delle proprie capacità e di quanto ha contribuito in passato a generare il problema.
Per il 2020, livello mondiale, sono previste nuove scadenze e obiettivi ancora in via di definizione. Nel frattempo le emissioni, nonostante la crisi economica, continuano ad aumentare. Se 20 anni fa sono state universalmente riconosciute come una minaccia, perché non dovrebbero esserlo anche oggi?
L’Unione Europea è in prima linea per le politiche climatiche: l’obiettivo al 2020 è la diminuzione delle emissioni del 20% rispetto al 1990, certamente un ottimo esempio anche se non sufficiente ad avere risultati utili a livello globale.
Inoltre, le dinamiche produttive dei beni e servizi sono sempre più difficili da individuare e conoscere; in un contesto estremamente frammentato di normative ambientali, non è sempre facile valutare correttamente i reali impatti sociali e ambientali.
Accanto agli obiettivi pubblici, esiste un approccio volontario per le organizzazioni e le persone: partendo dal basso si cerca di migliorare le condizioni sociali ed ambientali dell’intera società.
Per valutare le emissioni di CO2, esistono due possibili approcci:
- Il calcolo della carbon footprint a livello di organizzazione (Azienda, ente pubblico, porzione di territorio).
- Il calcolo della carbon footprint a livello di prodotto/servizio.
In entrambi i casi l’obiettivo finale è quello di EVITARE le emissioni superflue, attraverso progetti e azioni di miglioramento dell’efficienza e di COMPENSARE le emissioni inevitabili, supportando economicamente progetti realizzati da altri, per condividerne i benefici.
Cosa possiamo fare insieme ?
L’inventario delle emissioni:
Definiamo la quantità di emissioni dirette e indirette delle organizzazioni o quelle associate a prodotti, servizi o eventi, in alcune fasi o durante l’intero ciclo di vita.
Il risultato è anche conosciuto con il nome di “Carbon Footprint” , che viene redatta dai tecnici attraverso metodologie di calcolo riconosciute a livello internazionale, tutte certificabili da enti terzi indipendenti.
Come calcoliamo le vostre emissioni:
La famiglia delle norme PAS,elaborate dalla British Standard Association,stabilisce il metodo per la contabilizzazione delle emissioni del ciclo di vita di un prodotto
Pubblicato dal World Resource Institute (WRI) e dal World Business Council for Sustainable development (WBCSD) è uno strumento per il conteggio dei gas serra utilizzabile da aziende,enti pubblici e promotori di progetti per le attività e i prodotti.
ISO 14064
Uno dei più recenti standard della famiglia ISO 14000. La norma permette la contabilizzazione delle emissioni di gas serra, la riduzione possibile attraverso i progetti. In futuro sarà disponibile la norma 14067 per calcolare la carbon footprint dei prodotti.
La riduzione delle vostre emissioni
Costruiamo insieme a voi un percorso orientato al raggiungimento di un obiettivo di miglioramento quantificabile. La nostra idea è quella di sondare le migliori tecniche disponibili scelte con un approccio orientato all’individuazione di soluzioni semplici.
In nostri settori di intervento:
- I consumi di energia
- Il sistema dei trasporti
- Gli edifici
- I processi produttivi
- I comportamenti del personale
Bilanciamento delle emissioni inevitabili
Vi aiutiamo nella fase di bilanciamento delle emissioni inevitabili attraverso un’ampia scelta di “crediti di carbonio”. Evitiamo problemi di attribuzione e ‘doppio conteggio’ utilizzando appositi registri tenuti da società terze indipendenti.
I nostri crediti provengono da progetti accreditati con i migliori standard disponibili. Indipendentemente dalla loro localizzazione, devono comportare dei benefici tangibili per gli ecosistemi e per il clima globale e locale grazie al rispetto di requisiti severi e al nostro controllo.
I nostri standard di riferimeto:
Voluntary Carbon Standard (VCS)
Sviluppato nel 2006 dal Climate Group (TCG), dalla International Emissions Trading Association (IETA) e dal WBCSD, stabilisce dei criteri per misurare, monitorare e validare i progetti di carbon offset, integrando specificamente i principi del ISO 14064. I crediti di carbonio certificati VCS rispondono a determinate condizioni e devono avere effetti reali, addizionali (che vadano oltre al modello “Business As Usual”), misurabili, permanenti (che non rimpiazzino temporaneamente le emissioni), verificati indipendentemente, unici (che non siano usati più di una volta per compensare le emissioni). I VCS approvati sono registrati e scambianti come VCUs (Voluntary Carbon Units) e rappresentano una riduzione di 1 tonnellata di CO2.
Sviluppato nel 2003 dal WWF, da SouthSouthNorth e da Helio International, attesta che i crediti di carbonio offrono contributi reali e misurabili per lo sviluppo sostenibile. Creato inizialmente per migliorare la qualità dei crediti sul mercato vincolato, dal 2006 si rivolge anche al mercato volontario (GS VER per progetti volontari). Per essere qualificato per la certificazione GS, un progetto deve: affrontare la tematica delle fonti rinnovabili di energia o dell’efficienza energetica, ridurre uno dei 3 GHG eleggibili (CO2, CH4 o N2O), non utilizzare fondi pubblici per lo sviluppo (ODA), non fare domanda per altre certificazioni per evitare il doppio conteggio, dimostrare “l’addizionalità” usando le metodologie UNFCCC, fornire una contribuzione positiva effettiva per il benessere economico, ambientale e sociale della popolazione locale.
Monitoraggio, reporting, Certificazione, Comunicazione
Siamo in grado di garantire il costante monitoraggio dei progetti e delle attività con la stesura di periodici report e l’adattamento a nuovi obiettivi di miglioramento. Inoltre, grazie all’elaborazione di campagne di comunicazione mirate, possiamo dare visibilità agli impegni presi e agli sforzi profusi, sia internamente che verso l’esterno. Grazie alle metodologie utilizzate, sarà possibile ottenere la certificazione delle attività con importanti enti terzi accreditati e indipendenti.
Se siete interessati ai nostri servizi, potete compilare il nostro modulo di contatto o telefonarci allo +390696840526.