Col passare degli anni, le tecnologie avanzano e migliorano in qualsiasi campo.
Allo stesso modo nascono progetti che sfruttano queste tecnologie per ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
Squame
Erik de Laurens, product designer, è riuscito a creare un legame “sostenibile” tra mare e industria edile.
Infatti, l’azienda di cui è co-fondatore, SCALE, produce biomattonelle composte al 100% da squame di pesce. Sembra un’invenzione bizzarra, ma gli studi sempre più specifici e le innovazioni tecnologiche, hanno reso possibile questa magia.
L’idea nasce quando de Laurens, frequenta il Royal College of art di Londra e viene a conoscenza della crisi delle fabbriche edili. Quel declino avrebbe determinato un elevata quantità di rifiuti difficili da gestire e/o di materie prime inutilizzate.
Per queste ragioni, il designer si adoperò per introdurre nell’ingegneria dei materiali, l’idea di poterli produrre localmente e in modo sostenibile.
Come è fatto
Nasce quindi SCALITE, il materiale che compone le biomatonelle di SCALE, dopo un primo utilizzo per la creazione di occhiali, becher e un tavolo. Il prodotto è costituito completamente da squame di pesce, un’abbondante e rinnovabile risorsa della pesca e del settore dell’acquacultura.
Le scaglie in generale sono composte di 2 fasi, quella minerale (idrossiapatite) e quella organica (collagene), con percentuali che variano a seconda della specie.
Nel caso di SCALE, vengono usate le squame di tilapia, una specie originaria dell’Africa centro-meridionale, molto consumata a livello alimentare e non solo.
Le mattonelle sono quindi composte da fogli compressi, formati grazie alla polvere derivata dalla lavorazione delle due fasi delle scaglie. SCALITE è naturale al 100%, ma il nome rimanda proprio alle materie plastiche (non presenti nel prodotto) come la bachelite, l’ebanite o la galatite.
Rifiuti edili
Parlando dell’edilizia, è doveroso indicare l’impatto che ha sul nostro pianeta. È emerso che in Italia, circa la metà dei rifiuti prodotta in un anno deriva dall’industria edile; si tratta di 70 milioni di tonnellate.
La cifra è pari al 48,4% del totale dei rifiuti non pericolosi, rappresentando il settore più complesso da gestire in termini di riciclo.
Ad oggi, creare nuovi materiali compatibili con l’ambiente e che contemporaneamente possano garantire un uso efficiente nell’edilizia, è una necessità.
Come dimostrato da questa impresa, le risorse che possiamo impiegare per il futuro non vengono dallo spazio. Il segreto per poter ridurre la nostra impronta sul pianeta sta nello studio di quello che mangiamo, che usiamo e viviamo quotidianamente.