Quando si pensa alle nuove strutture, bisogna sempre tenere conto della sostenibilità di tale opera. In alcuni casi è più complesso, dispendioso in altri è semplice ed intuitivo. Tuttavia, un buon approccio alla tematica è quella di capire come un nuovo prodotto o una nuova struttura, possa ridurre il suo impatto sull’ambiente o come possa creare vantaggi in questo senso. Autostrade per l’Italia ha pensato di unire un’esigenza ad un beneficio creando delle nuove barriere.
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Le strutture
Le strutture fonoassorbenti lungo le autostrade e le ferrovie giocano un ruolo fondamentale nel mitigare i livelli di rumore generati dal traffico. Secondo studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rumore del traffico stradale può superare i 70 decibel (dB) durante il giorno, superando di gran lunga i livelli considerati sicuri per la salute umana, che si aggirano intorno ai 55 dB. Le barriere fonoassorbenti installate lungo le autostrade possono ridurre di significativamente il livello di rumore fino a circa 10-15 dB, ossia una riduzione del rumore percettibile fino al 50%.
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Nel caso delle ferrovie, dove il rumore prodotto dai treni può essere ancora più elevato, le strutture fonoassorbenti possono ridurre il livello di rumore fino a 20-25 dB, garantendo un importante beneficio per le comunità circostanti. Inoltre, un rapporto della Commissione Europea indica che investire in barriere fonoassorbenti lungo le autostrade può portare a una diminuzione dei costi sanitari correlati al rumore del traffico fino al 20%, evidenziando l’importanza di tali infrastrutture per la salute pubblica e il benessere delle comunità locali.
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Autostrade per l’Italia e le nuove tecnologie
Attualmente, secondo dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, circa il 40-50% della rete autostradale nazionale è dotata di barriere fonoassorbenti, mentre la copertura delle ferrovie è stimata intorno al 30-40% delle tratte principali. L’installazione e la manutenzione di queste strutture sono gestite principalmente da enti pubblici come ANAS per le autostrade e Rete Ferroviaria Italiana per le ferrovie. Per queste infrastrutture il governo italiano investe una media di circa 200-300 milioni di euro per la loro realizzazione e il loro miglioramento. Tuttavia, è importante sottolineare che l’allocazione dei fondi e l’implementazione di progetti specifici possono variare da anno a anno in base alle priorità di investimento e alle disponibilità finanziarie.
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Quest’anno però Autostrade per l’Italia vuole intraprendere un progetto innovativo, presentando le barriere fonoassorbenti fotovoltaiche. Di preciso il piano prevede l’installazione di impianti fotovoltaici integrati nelle barriere antirumore dell’autostrada, sulla A1 Milano Napoli. Il tutto è stato ideato in collaborazione con Elgea, società del Gruppo impegnata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il tratto che sarà interessato da tale cambiamento riguarda l’area sud di Roma, verso lo svincolo di Valmontone.
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Barriere e nuovi vantaggi
Le barriere antirumore fotovoltaiche sono una tecnologia che unisce pannelli solari e barriere fonoassorbenti per ridurre il rumore e generare energia solare. Introdotti in Svizzera nel 1989, si sono diffusi in Europa, specialmente in Germania e Svizzera, con varie configurazioni. I moduli fotovoltaici offrono diverse opzioni di installazione: possono essere posizionati inclinati sul tetto, verticalmente come prolungamento della struttura grazie alla tecnologia bifacciale, oppure integrati direttamente nel corpo dell’edificio come scandole o stringhe sulla superficie.
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L’obiettivo di questa iniziativa è quello di installare 4.000 metri di nuove barriere antirumore, di cui 2.500 in direzione nord e 1.500 in direzione sud. La caratteristica e la novità del progetto sta nell’introduzione di pannelli fotovoltaici che consentiranno alle comuni barriere, di produrre energia. 300 m delle nuove barriere saranno infatti dotati di 432 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino. Nello specifico saranno inserite ben 72 stringhe per una potenza di picco di 140 W posizionati tra i 3 e i 9,5 metri dal piano della carreggiata. Questa disposizione rappresenta consente il massimo grado di irraggiamento, con un’inclinazione di 33° ed esposizione a sud. Si stima che l’energia prodotta dalle nuove barriere sarà di circa 80MWh, contribuendo all’alimentazione del casello di Valmontone.
In questo modo una struttura usata da decenni solo per ridurre il rumore dovuto al traffico e di conseguenza il suo inquinamento acustico, garantisce un doppio beneficio dal momento in cui può produrre energia. La massimizzazione di tale opera rientra nel pensiero di un progetto innovativo sostenibile per quanto possibile.
Magari in futuro tutte le autostrade avranno tale caratteristica.