Consumi

Aggiornamento sul prezzo dei Certificati Bianchi

By : Aldo |Marzo 19, 2014 |Consumi, Efficienza energetica, energia, Home |0 Comment

Questa settimana parliamo dei  Certificati Bianchi, o Titoli di Efficienza Energetica (TEE), il meccanismo che certifica il conseguimento di risparmi energetici a seguito di interventi di efficienza energetica realizzati.

Vi parliamo del valore attuale dei Certificati Bianchi sul mercato di riferimento in cui ha registrato un andamento crescente in questi primi due mesi del 2014 fino ad raggiungere i valori più alti dall’avvio del meccanismo.

 Infatti, nell’ultima sessione di mercato, verificatasi il 25/02/2014, il prezzo unitario dei TEE ha superato la soglia dei 144 €, quasi 40 € in più rispetto a valore registrato all’inizio dell’anno.

Tutto ciò è dovuto, con molta probabilità, alle modifiche al sistema dei certificati bianchi, introdotte all’inizio del 2014, le quali prevedono che vengano certificati solo progetti “ancora da realizzarsi o in corso di realizzazione”, attribuendo, così, un valore maggiore ai progetti di efficienza energetica i quali possono trovare dai certificati bianchi un importante sostegno per gli investimenti.

L’efficacia del meccanismo dei certificati bianchi, non solo, è stata messa in evidenza dall’ENEA nel “Terzo Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica” presentato il 6 febbraio 2014, individuandolo come il sistema che ha maggiormente contributo nel generare risparmi (circa 35.000 GWh/anno tra il 2008 e il 2012), ma trova conferma anche dalle 890 proposte di progetto che ENEA ha valutato tra dicembre 2013 e febbraio 2014 che immetteranno sul mercato titoli per un valore complessivo di 90 Mln€.

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CS: Insieme al CompraVerde-BuyGreen

By : Aldo |Ottobre 24, 2013 |Consumi, Efficienza energetica, energia, Home |0 Comment

Insieme al CompraVerde-BuyGreen

Realtà diverse fanno rete e partecipano alla
manifestazione milanese dedicata agli acquisti verdi

 

Ottobre 2013 – CompraVerde-BuyGreen si tiene il 30 e 31 ottobre al Palazzo delle Stelline in Corso Magenta 61 a Milano. La manifestazione, promossa dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Regione Lombardia, Adescoop – Agenzia dell’Economia Sociale ed Ecosistemi, con il patrocinio di numerose istituzioni italiane e comunitarie, nasce per offrire un contributo concreto  allo scambio e allo sviluppo di esperienze e buone pratiche di green economy in Italia.

Mercoledì 30 ottobre nell’ambito del Forum (giunto alla VII° edizione) dalle 11.30 alle 12.30 si terra l’incontro dal titolo Certificazioni per ridurre tempi, costi e… crisi di nervi, un’occasione per fare il punto sui vantaggi competitivi delle certificazioni in ambito privato e pubblico: come selezionare e partecipare a un appalto verde? Quali certificazioni di sistema e di prodotto ottenere anche in considerazione del fatto che entro il 2014 almeno il 50% degli appalti della PA dovrà essere verde, come indicato dal Piano d’azione nazionale per il Green Public Procurement (GPP)?

E-Cube parteciperà all’iniziativa con un intervento alle ore 12.00 dal titolo “OBIETTIVOMENO®: ESCo per combattere gli sprechi.

 

Per ulteriori informazioni:

info@e3cube.it

Tel. 06 96840526

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RAEE: arriva il cassonetto smart

By : Aldo |Luglio 30, 2013 |Consumi, Home, Rifiuti |0 Comment

Dopo Bologna anche a Ravenna è stato istallato un innovativo “parcheggio” per i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). La sperimentazione di raccolta dei RAEE rientra nel progetto europeo Life Identis WEEE, partito due anni fa e la cui fase pratica è iniziata a  maggio con la collaborazione della multi-utility Hera, il consorzio Eco-light e con la Fondazione spagnola Ecolum. Il RAEE parking è stato ideato per “ospitare” piccoli elettrodomestici, televisori, monitor, aspirapolvere, neon e lampadine a risparmio energetico, oltre che, pile portatili.

Per accedere al cassonetto, che ha dimensioni considerevoli (7 x 2,5 metri), basta avere o la propria tessera sanitaria o la tessera Hera delle stazioni ecologiche, oppure avere la bolletta energetica Hera che riporta il codice a barre dell’utente.

Una volta registrato, il cittadino seleziona il tipo di rifiuto da conferire e il cassonetto in automatico apre lo sportello dove “gettare” il proprio RAEE.

Da Ecolight, consorzio per la gestione dei RAEE, spiegano che durante la prima fase, durata due mesi, a Bologna, il RAEE parking ha avuto più di 200 utenti ed ha permesso di recuperare tre tonnellate tra rifiuti elettronici, pile e accumulatori esausti.

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A Ravenna l’acqua del Po diventa potabile

By : Aldo |Giugno 21, 2013 |Acqua, Consumi, Home |0 Comment

La città di Ravenna ha iniziato i lavori di costruzione del più grande impianto di trattamento delle acque, per rifornire la città di acqua potabile anche durante i periodi di massima richiesta, quando la presenza di riserve idriche negli invasi esistenti si riduce notevolmente. La tecnologia utilizzata sarà la membrana  ZeeWeed* 500 di GE – fibre cave rinforzate di ultrafiltrazioneche, captando l’acqua del fiume Po,  la tratterà potabilizzandola. La portata di acqua trattata sarà di 95000 metri cubi, arrivando a poter servire una popolazione fino a  400000 abitanti, ben oltre le esigenze della città dell’Emilia-Romagna.

L’impianto sarà costituito da 40 vasche con moduli ZeeWeed* 500 disposte su otto linee. Le membrane saranno immerse nelle vasche aerate, a diretto contatto con l’acqua da trattare, utilizzando come forza motrice la differenza di pressione tra le due superfici della membrana, prodotta grazie ad una pompa che permetterà il passaggio del permeato attraverso la membrana stessa. Durante questo processo la membrana semipermeabile tratterà le particelle in sospensione, i batteri, i virus e gli altri agenti patogeni;  l’acqua in uscita verrà inviata ad uno stadio di post-disinfezione per poter essere destinata al consumo umano.

I vantaggi di questo sistema rispetto ad una tecnologia MBR sono la riduzione dei costi energetici del 30% circa, la capacità di trattamento idrico migliorata del 15%, la riduzione degli interventi di controllo del 50%, la riduzione dell’ingombro fisico del 20% e in ultimo la riduzione del consumo delle sostanze chimiche per i lavaggi delle membrane.

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Idrogeno da nanoparticelle per energia a bassi costi

By : Aldo |Giugno 16, 2013 |Acqua, Consumi, Emissioni, energia |0 Comment

L’idrogeno è l’elemento più abbondante sulla Terra. Purtroppo in natura non si trova libero ma è legato all’ossigeno per formare acqua. L’acqua è un ottimo combustibile, ma è necessario estrarre l’idrogeno; per poter compiere questa operazione, oggi, serve una grande quantità di energia.

Per ovviare a questo problema e rendere la sua produzione pratica ed economicamente conveniente, gli scienziati da anni cercano un modo per innescare le reazioni chimiche necessarie usando un catalizzatore economico, che sia in grado di sostituire il platino, elemento costoso e abbastanza raro.

Un gruppo di ricercatori della Penn State University ha utilizzato una nano-particella al fosfuro di nichel per produrre idrogeno dall’acqua.

I ricercatori della Penn State University hanno utilizzato dei sali metallici disponibili commercialmente che sciolti in solventi e miscelati con altre sostanze, innescata una reazione esotermica (cioè che produce calore) ha portato alla formazione di nano-particelle. La nano-particella formatasi ha una geometria quasi-sferica, ed è proprio questa piccola imperfezione, presente sui molti bordi piatti esposti, offre una elevata area superficiale, dove i bordi piatti creano un gran numero di siti idonei a catalizzare la reazione chimica di produzione dell’ idrogeno.

Un team di ricercatori del California Institute of Technology, ha successivamente testato le prestazioni delle nano particelle nel catalizzare e le reazioni chimiche.

La ricerca, finanziata dalla National Science Foundation e dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti potrebbe essere il primo passo verso una energia a costi contenuti e molto flessibile negli usi.

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Care fresche e dolci acque…

By : Aldo |Giugno 16, 2013 |Acqua, Consumi, Home, Rifiuti |0 Comment

c'era una volta l'acqua pubblica

C’è una strana abitudine che caratterizza il consumo di acqua in Italia.  Scegliamo di pagare tra i 20 e i 50 centesimi di euro una bottiglia da 1,5 litri di acqua minerale, piuttosto che bere l’acqua potabile che ci viene spesso fornita direttamente in casa dalla società distributrice, a fronte di un costo tra 0,51 e 1,08 euro a metro cubo (cioè 1000 litri di acqua potabile). La spesa appare tanto più irrazionale in un momento di crisi come questo, in cui per altri versi cerchiamo di risparmiare su beni di consumo di gran lunga meno essenziali. A quanto pare, tuttavia, dovremmo ritenerci precursori di un’abitudine cui dovrà conformarsi l’intera popolazione mondiale se le cose non cambieranno: pagare a carissimo prezzo la poca acqua che sarà rimasta.

Quello che è infatti emerso il 5 giugno scorso, durante le “celebrazioni” della giornata mondiale dell’ambiente, nel dibattito tra i massimi esperti mondiali nel recupero, nella conservazione, nell’uso e nella distribuzione dell’acqua, riuniti nell’Aula Magna dell’Università di Firenze, è che l’acqua è l’oro blu del XXI secolo. I veloci cambiamenti climatici ai quali stiamo assistendo ormai da decenni, unitamente al massiccio incremento demografico, determineranno una drastica diminuzione delle risorse naturali, acqua compresa, e un altrettanto drastico aumento della domanda di questi beni. Le conseguenze potrebbero essere disastrose, soprattutto nel bacino del Mediterraneo, se consideriamo che l’acqua, oltre a essere indispensabile alla sussistenza di tutti gli esseri viventi, è anche un ingrediente di base della produzione sia degli alimenti sia di molti articoli di utilizzo quotidiano.

La soluzione suggerita dal professor Giampiero Maracchi, storico climatologo del CNR IBIMET, oggi presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, prevede di “pensare ad un nuovo sviluppo delle politiche ambientali”, in particolare nell’agricoltura, il settore più duramente colpito dal dissesto idrogeologico globale. Il rischio è che il decisore politico prenda le decisioni necessarie alla collettività sulla base di suggestioni, di interessi di parte, di mode e spesso anche di posizioni affrettate e purtroppo in genere  scarsamente documentate e prive di una base conoscitiva scientifica accurata.

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Celle fotovoltaiche meglio delle piante nella conversione di energia solare in elettricità

By : Aldo |Aprile 11, 2013 |Consumi, Emissioni, Home |0 Comment

La fotosintesi clorofilliana, a cui si ispira il fotovoltaico ha una bassissima efficienza di conversione energetica.  Di tutto il sole che investe le celle solari delle piante, le figlie, solo 1,5% viene convertito in energia efficiente per i rpcessi biochimici che consentono alle piante di svolgere la loro principale attività.

Negli Stati Uniti la  Spectrolab, che fa parte di Boeing Defense, Space & Security, fornitore commerciale a livello mondiale di celle solari ad alta efficienza multi-giunzione ha superato l’efficienza di madre natura.  La cella ha convertito il 37,8% di energia solare in energia elettrica, con un nuovo tipo di celle fotovoltaiche ad alta efficienza multi-giunzione, costruite da due e più materiali, sfruttando anche la tecnologia messa a punto dalla Boeing per rendere i materiali semiconduttori più affidabili.  Il risultato raggiunto dalla Spectrolab,  controllata della Boeing, nell’efficienza delle celle fotovoltaiche per usi terresti (e non spaziali) è stato verificato dal National Renewable Energy Laboratory di Golden, in Colorado braccio operativo del Department of Energy’s (DOE) degli Stati Uniti .

Il record e’ stato conseguito senza concentrazione, ovvero la pratica comune che prevede di avere lenti o specchi che concentrino sfruttando le regole della geometria i raggi solari sulle celle fotovoltaiche. Una ulteriore incoraggiante svolta per il fotovoltaico che ormai è diventato una fonte energetica di routine. E pensare che c’è ancora chi in Italia ne dubita o peggio ancora cerca di fermare la corsa delle rinnovabili.

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2013 “RI-nasce” obiettivomeno

By : Aldo |Aprile 11, 2013 |Acqua, Consumi, Emissioni, Rifiuti |0 Comment

È nei momenti di stress che si determinano i cambiamenti più veloci e profondi. I nostri sistemi economici e produttivi, specialmente quelli legati in modo più stringente al consumo di risorse quali energia, acqua e territorio, sono entrati ormai da qualche anno in un periodo di forte difficoltà.

La crisi, da finanziaria a economica, sembra essere un grande vortice che allargandosi coinvolge sempre più aspetti della nostra società, fino a minarne la stessa struttura e fondamenta. “Siamo fermi” o “non cresciamo più” sono i principali gridi d’allarme dei governi, specialmente qui in Europa il continente dove la corsa dell’economia sembra proprio essersi fermata. Bene, siamo proprio sicuri che correre sia la soluzione migliore? O possiamo trovarne altre?
Obiettivomeno, dal 2008, cerca, identifica e promuove nuove soluzioni per aiutare i nostri clienti a definire, valutare e, se del caso, modificare i propri comportamenti per orientarsi a nuove fasi di sviluppo.

Abbracciare uno o più percorsi “Obiettivomeno” non vuol dire avere meno ma avere la possibilità di usare beni e servizi di alta qualità a prezzi adeguati, soprattutto in termini di risorse consumate.
Per arrivarci, ve lo possiamo garantire, non basta solo offrire alle imprese e agli enti pubblici gli strumenti tecnici e tecnologici adeguati. Quello che conta veramente è la nostra volontà di abbracciare i cambiamenti: comunicare al sistema economico le nostre preferenze è la chiave per vederle realizzate al meglio.

In questo senso è giusto e importante capire bene quando,come e dove informarsi, senza dover investire troppo tempo per farlo. Da queste considerazioni nasce il nuovo sito di obiettivomeno: un’offerta ampia e variegata di servizi e un buon apporto di informazioni, gratuite, chiare e il più possibile condivise sulla sostenibilità e su tutto ciò che potrebbe avvicinare il domani.

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“Milano blu”, comincia Palazzo Marino: 60 centesimi di euro ogni 1000 litri di chiara, fresca, acqua pubblica per i consiglieri milanesi.

By : Aldo |Aprile 11, 2013 |Acqua, Consumi, Rifiuti |0 Comment

Acqua chiara, liscia, gassata. Pubblica. Possibilmente del rubinetto.

Da qualche parte si comincia. A Palazzo Marino, a Milano. La Metropolitana milanese Spa, società che gestisce l’acquedotto nel capoluogo meneghino,  entro fine aprile, installerà due distributori nella sede del Comune e in quella dei gruppi consiliari. La sete dei 48 consiglieri comunali nel 2012, è costata ai milanesi  circa 3 mila euro. Una goccia d’acqua nel mare degli sprechi. Ma il mare è fatto da gocce! una dopo l’altra.

Risparmio e acqua pubblica, controllata e di buona qualità per i politici di Milano. L’acqua costerà 60 centesimi per 1.000 litri, i consiglieri potranno sceglierla o liscia o gassata. Si eviteranno anche tanti rifiuti di plastica, le famigerate bottigliette. Meno rifiuti, meno spesa di denaro pubblico e chiare fresche e dolci acque pubbliche per i politici milanesi. A quando nel resto d’Italia?

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