Ora più che mai si parla delle generazioni digitali, e ancor di più di quelle social, ovvero di tutti coloro che sono nati e cresciuti con i mezzi più tecnologici tra le mani. Applicazioni di ogni tipo, fotocamere e social sono una parte importante della vita dei più giovani. Ovviamente i pareri sono contrastanti, tra i loro effetti negativi e i loro benefici, l’unica cosa che invece è sicura, è la quantità di emissioni che produce l’utilizzo di tutti i social.

I social media
I social media sono piattaforme web-based che permettono agli utenti di creare, condividere e scambiare contenuti, seguendo i principi del Web 2.0 e favorendo una comunicazione interattiva e multidirezionale. A differenza dei mezzi di comunicazione tradizionali, offrono un modello in cui tutti gli utenti hanno pari possibilità di interazione. Tra i social più popolari si trovano Facebook, Instagram, WhatsApp, TikTok, Twitter, Telegram e LinkedIn, utilizzati per socializzare, fare networking professionale, intrattenersi e condividere informazioni. Nel 2024, gli utenti attivi sui social media hanno superato i 5 miliardi, coprendo oltre il 62% della popolazione mondiale, con una crescita annua del 5,6%. La fascia di età più attiva è quella tra i 25 e i 34 anni, ma anche i giovani e la cosiddetta “silver generation” sono sempre più presenti su queste piattaforme.
Il consumo di energia
Il consumo di energia legato ai social media è principalmente indiretto e dipende dall’uso di dispositivi elettronici, come smartphone e computer, necessari per accedere a queste piattaforme. Sebbene non esistano dati specifici sul consumo energetico diretto dei social media, è evidente che la crescente diffusione dei dispositivi mobili contribuisce all’aumento del consumo globale di energia elettrica. Attualmente, il 69,4% della popolazione mondiale utilizza un dispositivo mobile, un dato in continua crescita. In generale, i social media rappresentano strumenti essenziali per la comunicazione moderna, con un impatto rilevante sulla società e sull’economia globale, ma il loro impatto ambientale è maggiormente legato all’uso dei dispositivi che li supportano piuttosto che al consumo diretto delle piattaforme stesse.
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Il calcolatore di emissioni
Lo studio di Carbon Footsprint Calculator rivela che un influencer con tre milioni di follower può generare fino a 1.072 tonnellate di CO₂ all’anno, equivalenti a 481 viaggi andata e ritorno tra Parigi e New York. L’economia digitale nel suo complesso rappresenta tra il 2 e il 4% delle emissioni totali di CO₂, con i social media che contribuiscono significativamente. TikTok è il social con il maggior consumo energetico, emettendo 0,98 grammi di CO₂ al minuto per utente, seguito da Reddit (0,92 g), Instagram e YouTube (0,87 g).
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Per monitorare e ridurre l’impronta di carbonio del settore, è stato introdotto il Carbon Footprint Calculator, uno strumento sviluppato da Kolsquare e Sami che aiuta brand e creator a misurare l’impatto delle loro campagne. Le emissioni dipendono da vari fattori, tra cui la creazione di contenuti, l’invio di prodotti promozionali, l’uso di dispositivi elettronici, la durata e qualità dei video e i mezzi di trasporto utilizzati.
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L’obiettivo è promuovere una crescita più sostenibile nell’influencer marketing, con creator e aziende chiamati a essere più trasparenti e responsabili nel loro impatto ambientale. Misurare le emissioni consente di identificare aree di miglioramento e strategie per ridurle, sottolineando il ruolo chiave degli influencer nella sensibilizzazione sulla sostenibilità.