King Colis incrementa la circolarità nel settore dell’e-commerce.

By : Aldo |Gennaio 13, 2025 |Emissioni, Home |Commenti disabilitati su King Colis incrementa la circolarità nel settore dell’e-commerce.

Il fenomeno del consumismo è purtoppo parte integrante delle nostre vite, se non alla base delle nostre abitudini e della nostra quotidianità. E prende sempre rilevanza soprattutto grazie al mondo del web, il quale sta facilitando e amplificando a velocità inaudite il sistema consumista. Tutto ciò ovviamente ha un impatto estremamente negativo sul pianeta, e pertanto sono necessarie azioni che possano limitare i danni o cambiare le abitudini dell’uomo. Un esempio è la startup francese King Colis.

Il consumismo dell’e-commerce

L’avvento dell’e-commerce ha trasformato radicalmente il panorama del consumo, rendendo gli acquisti più accessibili e immediati. Tuttavia, questo cambiamento ha portato con sé una serie di problematiche, tra cui l’aumento dei resi e la gestione degli ordini mai consegnati o ritirati. Tale fenomeno è stato incoraggiato anche dalla comodità di acquistare online favorendo comportamenti di consumo impulsivo, quindi senza una reale necessità, contribuendo a un tasso di reso elevato. Quest’ultimo, nel settore dell’e-commerce può superare il 30%, influendo sui costi operativi delle aziende, determinando anche un impatto ambientale significativo a causa delle emissioni associate al trasporto e allo smaltimento dei prodotti restituiti.

Inoltre, la crescita esponenziale degli acquisti online ha complicato ulteriormente la logistica. Infatti, gli ordini non consegnati o mai ritirati rappresentano diventano dei nuovi costi legati all’inefficienze nella gestione delle scorte. Ovviamente, la pandemia ha ulteriormente accelerato questa tendenza, portando milioni di nuovi utenti a fare acquisti online per la prima volta e cambiando in modo permanente le abitudini di consumo.

Le possibili soluzioni

In risposta a queste sfide, molte aziende stanno cercando di ottimizzare le loro politiche di reso e migliorare l’esperienza del cliente attraverso l’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e sistemi di gestione omnicanale. Queste innovazioni mirano a creare un processo più efficiente che riduca i costi associati ai resi e migliori la soddisfazione del cliente. Tuttavia, resta fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra i consumatori riguardo all’impatto delle loro scelte d’acquisto sull’ambiente e sull’economia.

In particolare, si può citare l’iniziativa della startup francese King Colis: un gruppo che rivende tonnellate di pacchi spediti dagli e-commerce non reclamati dai clienti. Grazie ad un’attenta analisi di mercato, quindi ad uno studio delle abitudini dei consumatori e alla logistica dell’e-commerce, l’impresa ha pensato di incrementare la circolarità nel settore.

Il problema dei resi

La startup francese ha trovato un modo innovativo per valorizzare i pacchi non reclamati provenienti dagli e-commerce. Questi colli, acquistati dai grandi operatori logistici, vengono poi rivenduti al chilo a prezzi estremamente convenienti, sia online sia nei pop-up store presenti i in diverse città europee. Questa idea è nata proprio durante il Covid quando, il cofondatore Killian Denis e sua moglie, avendo bambini piccoli a casa, ordinavano molti prodotti online. Tuttavia, l’elevata domanda globale causava ritardi o mancate consegne di alcuni ordini.

Una volta finito il lockdown, si sono chiesti che fine facessero tutti i pacchi non consegnati e ha deciso di approfondire il funzionamento del processo logistico. Attraverso varie indagini hanno scoperto la falla del sistema. I prodotti spediti che passano inizialmente dai grandi centri di logistica vengono affidati a società più piccole incaricate della consegna finale, però se un pacco ha un indirizzo sbagliato, un’etichetta danneggiata o per altri motivi non viene recapitato né reclamato dal destinatario, finisce in un deposito.
Negli stessi depositi ci finiscono anche per mezzo dei resi dei clienti, non per difetti, ma perché questi cambiano idea all’ultimo momento.  

Ma proprio per questa logistica e per l’enorme richiesta da parte dei consumatori, questi depositi si trovano sommersi di merce, che per le aziende “conveniene” distruggere anziché restituirli al mittente, spesso situato in Cina. Si parla di circa 150 tonnellate di pacchi distrutti

King Colis

Come soluzione, King Colis ha ideato un modello innovativo per recuperare pacchi non consegnati o restituiti, trasformandoli in un’opportunità di business e contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale. Questi pacchi, acquistati a peso, sono rivenduti attraverso un sistema di economia circolare che include pop-up store temporanei e vendite online. Il metodo prevede la vendita “a scatola chiusa”, garantendo l’effetto sorpresa e includendo prodotti vari, come dispositivi elettronici, abbigliamento e gadget.

Dopo il successo ottenuto in paesi come Olanda, Germania e Francia, King Colis debutta in Italia presso il centro commerciale RomaEst dal 14 al 19 gennaio, con circa 10 tonnellate di pacchi. L’obiettivo della startup è ampliare ulteriormente l’attività, acquistando 70 tonnellate di merce al mese e organizzando otto pop-up store mensili in diverse città europee. I pop-up store, realizzati con materiali riciclati, offrono un’esperienza interattiva dove i clienti possono selezionare pacchi, pagarli in base al peso e scoprirne il contenuto, alimentando così anche il mercato del second-hand. Se il progetto italiano avrà successo, la formula sarà replicata in altre città del paese, nonostante la sfida dei trasporti sostenibili resti aperta.

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