Come nel Tour de France, tanti altri grandi eventi sono stati sviluppati con un importante focus sulla sostenibilità. È un passaggio sempre più frequente, che migliora le sue caratteristiche e quindi la sua qualità anno dopo anno. Questo tipo di attenzione è cruciale anche per implementare la sensibilizzazione, non solo di chi organizza, di chi lavora per l’evento, ma ance per chi vi partecipa come atleta e come pubblico. Il prossimo grande esempio sono le Olimpiadi di Parigi 2024.
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Le novità delle Olimpiadi
Le Olimpiadi, conosciute ufficialmente come Giochi Olimpici, hanno origine nell’antica Grecia, dove si tenevano ogni quattro anni a Olimpia a partire dal 776 a.C. Le Olimpiadi moderne furono reintrodotte nel 1896 ad Atene su iniziativa del barone Pierre de Coubertin e da allora si svolgono ogni quattro anni, alternando i Giochi Olimpici Estivi e Invernali, con una durata di due settimane per ciascuna edizione.
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Mentre le Paralimpiadi originariamente note come Giochi Internazionali di Stoke Mandeville vennero introdotte nel 1960, dopo le Olimpiadi estive a Roma. L’idea di questi giochi fu del Dr. Ludwig Guttmann, che nel 1948 organizzò competizioni sportive per veterani della Seconda Guerra Mondiale con lesioni spinali all’ospedale di Stoke Mandeville in Inghilterra. Ad oggi sono un evento regolare che si svolge ogni quattro anni, subito dopo le Olimpiadi comprendendo sia i Giochi estivi che invernali.
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Nella XXXIII edizione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, ci sono tanti dubbi e tante novità, correlate ai cambiamenti climatici e quindi alla sostenibilità. Quest’anno Parigi ospiterà circa 10.500 atleti a 200 paesi diversi e si prevedono circa 10 milioni di spettatori.
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La sostenibilità di Parigi 2024
Non ci sono limiti alle attenzioni per incrementare la sostenibilità dell’intero evento ed è grazie a tale volontà che le Olimpiadi 2024 presentano delle caratteristiche uniche al giorno d’oggi. Si parte dall’edilizia che ha cercato di ridurre al minimo i lavori, ristrutturando costruzioni esistenti sul sito. Mentre gli edifici nuovi sono stati costruiti con legno e materiali riciclati e processi con una ridotta impronta di carbonio del progetto del 30%. L’organizzazione ha anche affittato studi cinematografici esistenti nella zona per farne palestre per gli atleti. Un’altra caratteristica sono i tetti del villaggio divisi in due parti: la prima dotata di pannelli solari, la seconda di giardini che abbassano la temperatura all’interno degli edifici.
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Per quanto riguarda la temperatura invece sembra che sia stata pianificata una specifica disposizione dei palazzi per convogliare l’aria fresca della Senna quanto più lontano possibile dal fiume, proprio per contrastare il temutissimo caldo. Con lo stesso obiettivo il cemento dei marciapiedi è stato arricchito con le conchiglie per assorbire la pioggia. Tale scelta serve affinché nelle giornate calde l’acqua immagazzinata evapori rinfrescando i passanti.
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Nel settore dell’alimentazione invece saranno fondamentali i pasti. Dei 13 milioni di pasti serviti, la percentuale di ingredienti di origine vegetale sarà raddoppiata, l’80% delle materie prime proverrà da produzioni agricole locali, riducendo lo spreco alimentare e dimezzando l’uso della plastica monouso. Oltre l’80% dei siti olimpici è situato entro 10 km dal villaggio, riducendo al minimo i tempi di viaggio per gli atleti che potranno spostarsi con una flotta dotata veicoli elettrici, ibridi e alimentati a idrogeno, e sarà ridotta di circa il 40% rispetto alle edizioni precedenti.
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Olimpiadi calde
Tuttavia, sono stati considerati ulteriori processi e scelte per ridurre l’impatto dell’evento e quindi ridurre la CO2. L’obiettivo è quello di tagliare del 50% le emissioni di CO2 rispetto alle edizioni precedenti, come quelle di Rio 2016 e Londra 2012. L’evento userà energia rinnovabile al 100% e ridurrà al minimo il ricorso a gruppi elettrogeni, che saranno comunque alimentati da biocarburanti, idrogeno o batterie.
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Successivamente si è pensato all’affitto e al riuso. Non a caso, dei due milioni di attrezzature sportive, tre quarti verranno noleggiate o fornite dalle federazioni sportive. Invece oltre i tre quarti degli apparecchi elettronici saranno affittati. Si parla anche di rigenerazione poiché dopo i Giochi, il Centro Acquatico diventerà un polo multisportivo per la comunità locale. Ugualmente il villaggio olimpico sdiventerà un nuovo quartiere residenziale e commerciale, fornendo posti di lavoro per 6.000 persone e abitazioni per altre 6.000.
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Tutto questo lavoro serve per ridurre la quantità di CO2 immessa in atmosfera, che, come sappiamo, sta aumentando a dismisura e questo lo testimoniano le temperature diverse tra l’edizione 2024 e quella del 1924 sempre a Parigi. Il confronto delle due edizioni a distanza di 100 anni è stato oggetto di un rapporto che ha sollevato preoccupazioni sulle Olimpiadi di Parigi 2024 avvertendo che gli atleti potrebbero affrontare livelli di caldo pericolosi. Le temperature medie di luglio e agosto sono aumentate di 2,4°C e 2,7°C rispettivamente, rispetto al secolo scorso, quando le Olimpiadi furono ospitate nella capitale francese nel 1924. Il servizio meteorologico francese ha previsto condizioni più calde del normale e particolarmente secche lungo la costa mediterranea, dove si svolgeranno alcuni eventi olimpici.
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Il villaggio olimpico di Parigi 2024 rappresenterà un contrasto netto con le strutture rudimentali del primo villaggio olimpico del 1924, con un forte impegno verso la sostenibilità e soluzioni a basso impatto ambientale. Tuttavia, rimangono dubbi sull’efficacia delle soluzioni proposte per mitigare il caldo e sulla funzionalità di alcune scelte, come il raffreddamento naturale al posto dell’aria condizionata. Mentre si discute sulla praticità delle misure adottate, le Olimpiadi estive di Parigi 2024 si presentano come un’occasione cruciale per promuovere la sostenibilità globale, con gesti simbolici come l’eco-podio realizzato con materiali riciclati.