In Congo si cambia cucina con i forni solari.

By : Aldo |Febbraio 16, 2024 |Arte sostenibile, Emissioni, Home |Commenti disabilitati su In Congo si cambia cucina con i forni solari.
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Quando le risorse materiali ed economiche scarseggiano è necessario affrontare la sfida di trovare soluzioni pratiche ed accessibili. Questo accade soprattutto quando si vive in contesti più svantaggiati rispetto al resto del mondo, come in alcune regioni dell’Africa, dove spesso grazie a collaborazioni internazionali, nascono progetti per una miglior vita dei cittadini.

   

Il Congo e il legname

La Repubblica Democratica del Congo si trova nel cuore dell’Africa, ed è uno Stato ricco di storia culturale, vanta un’ampia diversità etnica e tantissime tradizioni millenarie. Tuttavia, è una Nazione che nella storia ha faticato molto, soprattutto perché dipendente dalle risorse naturali, come petrolio, legname e minerali. Materie prime spesso sfruttate anche durante le colonizzazioni che più di una volta hanno determinato una grande e instabilità politica. Tra queste, quella legata allo Stato belga nel XIX secolo, ha lasciato una grande impronta nella nazione africana, con conseguenze profonde sul suo tessuto sociale ed economico.

    

Tra le risorse è stato citato il legname poiché il Congo gode di una ricchezza naturale di legname tra le più significative al mondo. Tale ricchezza è definita dalla presenta di vaste foreste tropicali che coprono gran parte del territorio e dalle specie in esse presenti. Si parla tra l’altro di mogano, l’acajou e l’ebano, piante volute dall’intero mercato mondiale per la loro qualità e bellezza. Pertanto, di tratta di piante estratte ed esportate a livello globale per mezzo di attività che implementano la deforestazione e gli impatti negativi sull’ambiente.

   

Inoltre, il legname è ampiamente usato anche nella quotidianità dei congolesi che lo impiegano nella costruzione di abitazioni, mobili, imbarcazioni e strumenti agricoli. Ed è usato anche come fonte di combustibile per la cottura e il riscaldamento con impatti negativi anche nella loro salute. Forse proprio per questo motivo, il Belgio ha deciso di collaborare con il Congo per un’innovazione riguardante la cucina. Infatti, da poco è nata l’idea di creare dei “forni solari” da distribuire in una delle regioni più in difficoltà del paese, per migliorare la vita dei cittadini ma anche la salute dell’ambiente.


Lo sfruttamento della risorsa

La collaborazione tra Belgio e RDC è basata sull’idea di migliorare le tecniche di cottura dei congolesi meno abbienti, la loro salute e la salute del pianeta. Nello specifico, la partnership è nata per la zona di Lubumbashi, situata nell’estremo sud dello stato dove circa il 98% dei quasi due milioni di abitanti dipende ancora dal carbone per la cottura domestica.

    

Questa pratica ha un enorme impatto negativo su vari aspetti. Il primo è ovviamente quello ambientale poiché è un meccanismo che necessita di legname e quindi favorisce il processo di deforestazione massiccia. In secondo luogo, l’uso del carbone come fonte di combustibile aumenta la percentuale di emissioni di CO2, che, come sappiamo, determina il surriscaldamento terrestre. Un terzo motivo invece, riguarda la salute umana, poiché le tecniche di cottura delle popolazioni, comprendono spesso un utilizzo particolare del carbone, che rilascia fuliggine negli alimenti, che poi vengono consumati dalle persone. Dunque, non è difficile capire che l’utilizzo quotidiano di tale risorsa da parte di questi popoli determini non pochi problemi.

    

I forni solari in collaborazione

Così, la collaborazione tra lo stato africano e quello Belga ha portato alla nascita del progetto Solar Cookers for All (Sc4all). Aperto nel 2021 come un’idea fai-da-te in un capanno da giardino, oggi Sc4ll, sta sviluppando forni solari con materiali riciclati per ridurre la dipendenza dalla cucina a carbone e i suoi effetti negativi. Grazie anche alla partecipazione dell’UHasselt e l’Università di Lubumbashi (UniLu), l’idea è diventata uno spin-off dell’università con l’obiettivo di creare localmente un’impresa che produca e distribuisca forni solari economici.

   

La tecnologia si basa esclusivamente sul calore dovuto all’energia solare. Quindi l’energia diretta del sole attraverso pannelli riflettenti per riscaldare il cibo senza rilasciare tossine o abbattere alberi. L’idea è definita sostenibile anche perché questi forni vengono costruiti con materiali riciclati come lattine e filo di ferro, in modo da adattare questa tecnologia alle esigenze locali.

   

Sebbene più di 4 milioni di famiglie nel mondo utilizzano questi forni, le versioni commerciali sono ancora troppo costose. Non a caso nasce Sc4ll, affinchè anche nei paesi più poveri le popolazioni possano usufruire di una tecnologia innovativa, sostenibile e salutare a prezzi bassi.  

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