Roma è la prima città italiana ad approvare una Strategia di adattamento climatico.

By : Aldo |Gennaio 20, 2025 |Emissioni, Home |Commenti disabilitati su Roma è la prima città italiana ad approvare una Strategia di adattamento climatico.
Mathew Schwartz - Unsplash

Gli incendi divampati a Los Angeles e successivamente in Argentina sono solo alcuni dei fenomeni estremi avvenuti per colpa del cambiamento climatico. Durante gli ultimi anni stanno aumentando la loro frequenza e la loro intensità al punto che ogni Nazione ha la necessità e in certi casi l’urgenza di definire un piano d’azione per contrastarli. O almeno per non trovarsi impreparata nel momento in cui si verificano, evitando gravi danni ambientali, urbanistici e sociali. Roma al momento è la prima città italiana ad averne redatto uno.

Strategia di Adattamento Climatico

La Strategia di Adattamento Climatico è un approccio sistematico volto a preparare le società e gli ecosistemi agli impatti dei cambiamenti climatici. Essa si concentra sull’anticipazione degli effetti negativi del cambiamento climatico e sull’adozione di misure adeguate per ridurre al minimo i danni o sfruttare le opportunità che possono emergere. Questo include azioni come la costruzione di infrastrutture resilienti, la modifica delle pratiche agricole e l’implementazione di politiche di gestione delle risorse naturali.

La strategia ha lo scopo di perseguire diversi obiettivi fondamentali, tra cui la riduzione della vulnerabilità, ovvero diminuire la suscettibilità dei sistemi naturali e socio-economici agli impatti climatici. È fondamentale per migliorare la capacità di resilienza e punta a proteggere la popolazione, salvaguardando la salute, il benessere e i beni delle persone. Questo è possibile attraverso la gestione dei rischi legati agli eventi meteorologici estremi. Infine, promuove lo sviluppo sostenibile, adottando un approccio integrato che unisce adattamento e mitigazione e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Tale strategia ha un’importanza significativa poiché gli effetti dei cambiamenti climatici sono già evidenti e destinati a intensificarsi, rendendo imprescindibile un intervento immediato per affrontarli. Inoltre, determinano rischi complessi e interconnessi, con potenziali impatti significativi su vari settori e regioni evidenziando l’urgenza di adottare misure di adattamento. Infine, una strategia di adattamento ben strutturata può rappresentare anche un’opportunità economica, favorendo la sicurezza degli investimenti e promuovendo una crescita sostenibile.

I fenomeni in Italia

Per presentare un quadro generale, al 31 dicembre 2022, la situazione del rischio idrogeologico in Italia evidenziava una realtà allarmante. Il 93,9% dei comuni italiani (7.423) risultava interessato da rischi legati a frane, alluvioni e/o erosione costiera. A rischio frane erano esposti 1,3 milioni di abitanti, mentre 6,8 milioni vivevano in zone minacciate da alluvioni. Le famiglie coinvolte dai pericoli di frane superavano le 548.000, mentre quelle a rischio alluvioni oltrepassavano i 2,9 milioni. Sul totale di più di 14,5 milioni di edifici nel Paese, quelli situati in aree a pericolosità da frana elevata o molto elevata erano oltre 565.000 (3,9%), mentre gli edifici localizzati in aree soggette a inondazioni nello scenario di media pericolosità ammontavano a più di 1,5 milioni (10,7%).

Mentre parlando della Capitale, l’impatto dei cambiamenti climatici e il rischio climatico per Roma assumono proporzioni rilevanti. Per quanto riguarda il rischio idrogeologico, circa 400.000 persone vivono in aree esposte, con 145.000 direttamente vulnerabili alle esondazioni e 245.000 a rischio di alluvioni lampo. Inoltre, l’aumento delle temperature ha reso le ondate di calore più frequenti e intense, causando effetti negativi sulla salute pubblica, specialmente nei quartieri più vulnerabili. In questo contesto, il 9% della popolazione risiede in quartieri a rischio durante prolungati periodi di caldo intenso, mentre il 26% degli anziani sopra i 65 anni vive in zone dove il caldo eccessivo estivo, combinato con elevati livelli di smog, rappresenta un serio pericolo per la salute. I quartieri maggiormente esposti, a causa dell’elevata cementificazione e della scarsità di parchi e aree verdi, includono Tiburtino Sud, Tor Sapienza, La Rustica, Prati, XX Settembre, Esquilino, Celio, Centro Storico, Nomentano, Università, Verano, San Lorenzo e Flaminio.

La Strategia di Roma

Proprio per le ragioni appena elencate, Roma ha redatto un piano d’azione per poter affrontare i cambiamenti del futuro. Il documento preparato presenta 368 pagine nel quale si determina la volontà di raggiungere 5 macro-obiettivi:

  • Ridurre i rischi per la sicurezza e la salute delle persone: per rafforzare i sistemi di allerta e prevenzione per piogge intense, alluvioni e ondate di calore. Inoltre è cruciale per l’integrazione di infrastrutture resilienti per migliorare la vivibilità urbana.
  • Ripensare il rapporto con l’acqua e il mare: per una gestione sostenibile delle risorse idriche, riducendo il consumo di acqua sorgiva e promuovendo il riutilizzo dell’acqua piovana e depurata. Con attenzione alla protezione del litorale contro l’erosione e l’innalzamento del mare.
  • Ridurre il caldo nei quartieri e migliorarne la vivibilità: al fine di contrastare l’effetto isola di calore urbana con interventi di forestazione, aumento degli spazi verdi e uso di materiali riflettenti.
  • Iniziare dai quartieri più fragili: dando priorità alle aree con alta vulnerabilità sociale e climatica, coinvolgendo il Terzo Settore e rafforzando il supporto alle comunità locali.
  • Costruire un’economia resiliente: per mitigare i danni economici nei settori chiave come agricoltura, industria e turismo, favorendo soluzioni sostenibili e innovative.

In conclusione

Nello specifico, la Strategia è stata elaborata con il supporto di enti scientifici di alto livello, come il CMCC, ed è poi stata soggetta a un lungo periodo di consultazione pubblica. Dopo tali analisi e studi, sono state individuate le 4 priorità da affrontare dal piano:

  • piogge intense e alluvioni che mettono a rischio quartieri e infrastrutture;
  • la sicurezza degli approvvigionamenti idrici in uno scenario di riduzione delle precipitazioni e periodi più lunghi di siccità;
  • l’adattamento dei quartieri alle crescenti temperature con conseguenze sulla salute delle persone;
  • gli impatti sul litorale costiero dei processi di erosione e di fenomeni di piogge e trombe d’aria sempre più violenti, in uno scenario di innalzamento del livello del mare.

Ad oggi Roma è la prima città italiana ad aver redatto questo tipo di documento. Sicuramente vista la sua popolazione e la sua importanza a livello globale, era un lavoro necessario ed urgente.
Adesso non resta che mettersi a lavoro per far sì che tale documento, non rimanga solo un mucchio di fogli ma un testo che possa proteggere veramente i cittadini romani e non solo.

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