Forrest Meggers, professore di Princeton, ha reso la sua casa 100% sostenibile.

By : Aldo |Dicembre 16, 2024 |Emissioni, Home |Commenti disabilitati su Forrest Meggers, professore di Princeton, ha reso la sua casa 100% sostenibile.

Non c’è mai fine alla ricerca e alla scoperta di nuove conoscenze, tecnologie e soluzioni. Nella vita quotidiana come nello studio, più ci si interroga e più si va avanti con il progresso. Ed è così anche nella ricerca di nuove soluzioni per contrastare il cambiamento climatico sotto il punto di vista sociale, economico e ambientale. Nello specifico, si stanno studiando sempre più, le soluzioni che possano rendere sostenibile l’edilizia e anche renderla sostenibile a livello economico. L’esempio del professor Meggers potrebbe essere un modello da seguire.

L’impatto dell’edilizia e le soluzioni

L’edilizia ha un impatto significativo sull’ambiente, contribuendo in modo sostanziale alle emissioni di gas serra e al consumo di risorse naturali. Secondo le stime, il settore edilizio è responsabile di circa il 39% delle emissioni globali di CO2, considerando sia la costruzione che l’uso degli edifici. Le attività di costruzione richiedono enormi quantità di materiali, energia e acqua, e spesso comportano la distruzione di habitat naturali. Inoltre, l’uso di materiali non sostenibili e le pratiche costruttive inefficaci possono aggravare ulteriormente questi effetti negativi.

Scegliere un’edilizia sostenibile è cruciale poiché riduzione le emissioni di gas serra attraverso l’uso di materiali eco-compatibili e tecnologie energeticamente efficienti, come i sistemi geotermici e i pannelli solari. Aiuta nella conservazione delle risorse, utilizzando materiali riciclati o recuperati e progettando edifici che consumano meno energia, l’edilizia sostenibile contribuisce a preservare le risorse naturali. È fondamentale anche per mantenere la salubrità degli ambienti, questo perché gli edifici sostenibili tendono a creare ambienti interni più sani, riducendo l’uso di sostanze chimiche tossiche e migliorando la qualità dell’aria. Senza contare poi i benefici economici, quali risparmi significativi sui costi energetici nel lungo termine, rendendo gli edifici più economici da gestire. Infine è la base per la resilienza al cambiamento climatico essendo progettata per affrontare le sfide del cambiamento climatico, come l’aumento delle temperature e le condizioni meteorologiche estreme, contribuendo così a una maggiore resilienza delle comunità.

Forrest Meggers e la sua idea

Forrest Meggers, docente di ingegneria e architettura alla Princeton University, ha trasformato la sua casa in New Jersey in un esempio tangibile di abitazione sostenibile. L’impresa, avviata tre anni fa, è nata dalla convinzione che una progettazione intelligente possa ridurre drasticamente le emissioni e migliorare l’efficienza energetica. Insieme alla moglie Georgette Stern e alle loro quattro figlie, Meggers ha affrontato una ristrutturazione radicale per costruire una casa autonoma dal punto di vista energetico.

La casa, che funge da laboratorio vivente, riflette la passione del professore per i temi climatici, come spiegato nel suo corso universitario “Progettare Sistemi Sostenibili”. Meggers considera questa esperienza un esempio pratico per sensibilizzare non solo i suoi studenti, ma anche la comunità locale e il pubblico in generale, definendo l’attuale crisi climatica come una corsa pericolosa “a 100 miglia all’ora senza cinture di sicurezza”.

Ovviamente l’ambizioso progetto non è stato esente da sfide. La ristrutturazione ha superato il budget iniziale di 300.000 dollari di circa 40.000 dollari, e per un anno la famiglia ha dovuto vivere con una cucina improvvisata nel seminterrato. Georgette, ex ingegnere che ha lasciato la carriera accademica per dedicarsi alla famiglia, ha preso le redini come manager del progetto, coordinando gli amici che spesso si offrivano di aiutare nei lavori. Mentre Meggers ha iniziato il suo percorso accademico con l’intento di progettare biciclette ecologiche, ma la consapevolezza dell’impatto climatico degli edifici lo ha spinto verso un nuovo obiettivo: ripensare l’architettura e le infrastrutture domestiche per contribuire in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico. Questa esperienza, benché impegnativa, rappresenta un modello concreto di come si possa agire per un futuro più sostenibile.

Sostenibilità domestica

Forrest Meggers, docente di ingegneria e architettura a Princeton, ha trasformato la sua abitazione in un progetto sperimentale di edilizia sostenibile. Per farlo ha investito inizialmente 300mila dollari, cifra poi lievitata a 350mila, e per un anno ha vissuto con la moglie e le quattro figlie in un seminterrato adattato. La casa, priva di caldaie o condizionatori e totalmente elettrica, è pensata per non dipendere dalla rete locale né dai combustibili fossili. Ogni modifica è stata progettata per ridurre al minimo consumi ed emissioni, integrando i principi di sostenibilità che Meggers insegna nel laboratorio C.H.A.O.S. (Cooling and Heating for Architecturally Optimized Systems).

Geotermia e innovazione tecnologica

Il cuore della ristrutturazione è stato l’installazione di un sistema geotermico avanzato. Questo sfrutta l’acqua delle falde sotterranee, mantenuta a una temperatura costante di circa 10°C, e la distribuisce in casa tramite una rete di tubi sotto il pavimento. Il sistema, reversibile, garantisce riscaldamento in inverno e raffrescamento in estate. Per aumentarne l’efficienza, Meggers ha perfezionato sensori e metodi di gestione dell’umidità, evitando così di ricorrere ad aria condizionata, ritenuta inefficiente. A tutto ciò si affianca un progetto di accumulo termico: due serbatoi sotterranei malleabili da 530 galloni ciascuno immagazzineranno energia per ridurre la dipendenza dalle pompe di calore. La ristrutturazione ha puntato anche sull’ottimizzazione degli spazi, abbattendo il piano superiore per costruire un nuovo tetto più basso e creare stanze private per le quattro figlie.

Questo ha permesso di eliminare i condotti dell’aria, sfruttando il sistema radiante. I materiali scelti rispecchiano l’approccio sostenibile: pavimenti in legno recuperato da frassini infestati da insetti, isolamento in lana di pecora e porte realizzate con legname locale. Per il bagno, un sistema innovativo permette di reindirizzare l’acqua del lavandino per lo scarico del WC. Anche l’esterno della casa è stato progettato per sfruttare strategie di riscaldamento e raffreddamento naturali. Finestre incassate e schermature solari passive favoriscono la luce solare in inverno e la ombreggiano in estate, ispirandosi a pratiche antiche come quelle degli Anasazi. A ciò si aggiungono pannelli solari per rendere la casa completamente autonoma dalla rete elettrica.

Un progetto personale con risvolti educativi

Per quanto complesso, il progetto di Meggers si è rivelato un punto di riferimento per l’edilizia green, tanto da essere visitato da studenti e colleghi. L’abitazione è oggi un laboratorio vivente, che dimostra come sia possibile costruire case a basso impatto ambientale in aree urbane. “Non serve vivere nel bel mezzo della natura per ridurre le emissioni”, commentano i suoi studenti, colpiti dall’ingegnosità del progetto.
Nonostante l’impegno profuso, la costruzione ha avuto i suoi momenti difficili. La moglie di Meggers, Georgette Stern, ha dovuto negoziare compromessi, soprattutto in cucina e sul tetto. Per mantenere felice la famiglia, Meggers ha persino sviluppato sistemi ad hoc per il raffreddamento estivo. Alla fine, l’armonia domestica è stata ripristinata grazie a stanze funzionali e a una cucina attrezzata. “Finirò quando smetterò di avere idee,” afferma il professore, segno che il progetto è più una missione che una semplice casa.

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