Le nostre città sono stracolme di cemento. Questo grigio si prende sempre più aree, anche le più remote per sopperire alle necessità demografiche, a volte anche quando non serve. Siamo sempre più stretti tra smog e edifici che i piccoli parchi o le aiuole quasi assomigliano alle oasi del deserto. È per questo e tanti altri motivi che i giardini, i parchi e le microforeste sono fondamentali nei grandi centri abitati. Ma in generale è essenziale rendere la città a portata d’uomo senza dimenticarsi dell’importanza della natura. Ecco il nuovo progetto dell’Ex Fiera di Roma.
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Il verde urbano
I progetti di verde urbano mirano a migliorare la qualità della vita nelle città italiane attraverso la creazione e gestione di spazi verdi come parchi, giardini e aree boschive. Questi spazi offrono benefici ecologici e sociali: mitigano il cambiamento climatico, favoriscono la biodiversità, migliorano la salute e il benessere dei cittadini, e arricchiscono l’estetica urbana, aumentando il valore immobiliare.
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In Italia, dal 2013 la Strategia Nazionale del Verde Urbano ha stabilito linee guida per pianificare queste aree, portando a risultati concreti: le città italiane hanno una media di 30 m² di verde per abitante, con punte elevate in città come Torino. Nel Sud Italia sono stati approvati oltre 770 progetti di rigenerazione urbana per riqualificare aree vulnerabili, e il 70% delle città italiane ha avviato iniziative per incrementare il verde pubblico. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede ulteriori investimenti in rigenerazione urbana e verde, con un valore stimato dei servizi ecosistemici di 338 miliardi di euro.
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La “Città della Gioia”
Si chiude il bando per la riqualificazione dell’ex Fiera di Roma con un progetto centrato sul concetto di “verde attivo,” che promuove la biodiversità e uno stile di vita sano a misura di famiglia. L’inizio dei lavori per la costruzione della “Città della Gioia” è previsto per il 2025. Grazie a tale progetto l’area in questione, si trasformerà in una città a misura di bambino, inclusiva e immersa nel verde. Si chiamerà “Città della Gioia”, la transizione ecologica alla circolarità dei materiali, alla riduzione delle emissioni di carbonio, all’adattamento climatico, e alla valorizzazione della qualità urbana e del tessuto sociale.
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Lo sviluppo del masterplan avverrà attorno a due piazze pubbliche: Piazza del Sole a nord, lungo viale Tor Marancia, e Piazza degli Eventi a sud, su via Georgofili. In questa area è prevista anche l’istituzione di un centro della conoscenza e della crescita consapevole, in collaborazione con l’Università di Roma Tre. Così facendo sarà possibile per i giovani e per l’intera comunità avere un punto di riferimento.
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La novità del progetto “Città della Gioia” è quella di mettere al centro i bambini, creando una città innovativa e inclusiva, pensata per il loro benessere e la loro crescita. Tale masterplan presenta un modello urbano in cui le necessità dei più piccoli diventano il focus della pianificazione. In tal modo, si prioritizzano la cura, il gioco e la socialità, con spazi progettati per favorire l’inclusione e l’apprendimento attraverso il gioco. Il tutto è possibile grazie ad aree sicure e stimolanti che promuovono la creatività e il benessere per ogni fascia di età e abilità.
Il progetto è stato ideato da un team composto da ACPV ARCHITECTS, Arup, Asset e P’arcnouveau, quattro studi di architettura e ingegneria di rilevanza internazionale.
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La sostenibilità del progetto
Senza dubbio, il verde è uno degli elementi distintivi del programma, coprendo il 50% della superficie, aumentando la permeabilità del suolo di circa 3,9 ettari, pari a metà dell’area complessiva. A livello tecnico, il progetto prevede che l’80% della superficie utile, ossia oltre 35.000 mq, sia sia destinato a residenze, di cui più di 7.000 mq riservati all’housing sociale. Mentre il restante 20% (circa 8.800 mq), sarà adibito ad un uso non residenziale, diviso tra servizi direzionali (6.800 mq) e spazi commerciali (2.000 mq). Nello specifico, 27.000 mq saranno lasciati agli spazi verdi pubblici e altri 12.500 a quelli privati per attività all’aperto correlate a sport e socializzazione.
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Non a caso il progetto mira a rigenerare l’ex area della Fiera attraverso la decarbonizzazione, la resilienza climatica e l’economia circolare. In questo caso, la sostenibilità del masterplan è rafforzata dalla forte integrazione della natura, che rende il nuovo quartiere un “corridoio ecologico” con viali alberati e ampi parchi, collegando armoniosamente le aree residenziali con piazze pubbliche e spazi per eventi, che diventano luoghi di incontro e cultura per la comunità.
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Certamente, il coinvolgimento attivo della comunità e l’attenzione alla biodiversità e alla permeabilità del suolo rendono questo progetto un esempio di rigenerazione urbana che coniuga natura e innovazione, offrendo una nuova visione per il futuro delle città.