World Energy Outlook 2024. Le rinnovabili sono il futuro.

By : Aldo |Ottobre 20, 2024 |Emissioni, Home |Commenti disabilitati su World Energy Outlook 2024. Le rinnovabili sono il futuro.

Che le rinnovabili stiano prendono sempre più piede nel mondo, è oggettivo. Tale crescita è spinta sicuramente da molteplici ragioni, tra le quali la limitata disponibilità di risorse, i nuovi conflitti e le tensioni geopolitiche. Soprattutto quest’ultime, fanno riflettere maggiormente sulla sicurezza energetica di ogni paese. Tutto ciò è stato affrontato nel World Energy Outlook 2024, che dimostra quali saranno le sorti del settore, nei prossimi anni.

World Energy Outlook

Il World Energy Outlook (WEO) è una pubblicazione annuale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) che offre un’analisi approfondita e proiezioni sullo scenario energetico globale. Solitamente, l’analisi del WEO si sofferma sulle tendenze in atto nel settore energetico, identificando i principali fattori che influenzano la domanda e l’offerta di energia a livello mondiale. Grazie a questo rapporto si presenta una visione d’insieme delle sfide e delle opportunità che caratterizzano la transizione energetica. Analogamente si analizza l’impatto delle politiche energetiche, delle innovazioni tecnologiche e dei cambiamenti climatici sul sistema energetico. Si tratta, di uno strumento fondamentale per governi, imprese e investitori per comprendere le dinamiche del mercato energetico e definire strategie in un contesto in continua evoluzione.

Mercoledì 16 ottobre è stata pubblicata l’analisi del 2024, la quale ha portato una maggiore luce su quello che sarà il futuro dell’energia. In particolare, si evidenzia l’importanza dei questa risorsa a livello globale e quanto influenza i rapporti internazionali tra Stati. Di certo alcune cose non sono una novità, ma anche quest’anno le rinnovabili sono cresciute ad una velocità inaudita.

Lo studio e i suoi temi

Lo studio discute attraverso vari scenari, le prospettive future e globali dell’energia, con particolare attenzione alla sicurezza energetica, alla sostenibilità e alla transizione verso le energie pulite. Questi quadri dimostrano i percorsi che il settore energetico potrebbe seguire, le azioni politiche per raggiungerli, le loro implicazioni per i mercati energetici. Ma anche la sicurezza, le emissioni e per le vite e i mezzi di sussistenza delle persone.  

In particolare, vengono presentate tre panoramiche riguardanti:

  • politiche dichiarate (STEPS) che si basa sui dati di mercato più recenti, sui costi delle tecnologie e su un’analisi approfondita delle politiche in vigore nei vari paesi del mondo.
  • impegni annunciati (APS) esamina cosa accadrebbe se tutti gli obiettivi nazionali in materia di energia e clima, inclusi quelli di zero emissioni nette, fossero raggiunti pienamente e puntualmente.
  • emissioni nette zero entro il 2050 (NZE), la quale delinea un percorso sempre più stretto per raggiungere le emissioni nette zero entro la metà del secolo, limitando il riscaldamento globale a 1,5 °C.

Geopolitica

In questo periodo storico i rischi geopolitici sono vari forse troppi e pertanto il panorama energetico mondiale sta vivendo una profonda trasformazione. Da un lato, la geopolitica instabile e le tensioni internazionali portano ad una situazione di incertezza e aumentano i rischi per la sicurezza energetica. Dall’altro, l’offerta abbondante di combustibili fossili e la sovraccapacità produttiva delle tecnologie pulite (in particolare per il fotovoltaico solare e le batterie).

Di conseguenza si intensifica la competizione tra le diverse fonti energetiche dove i prezzi dei combustibili restano stabili, mentre quelli delle tecnologie pulite diminuiscono. Sebbene in questo modo risultino sempre più competitive, non sarà semplice mantenere e accelerare la transizione con prezzi più bassi per i fossili. Sicuramente saranno decisive le scelte dei consumatori e le politiche di governo, che avranno un forte impatto sulla lotta ai cambiamenti climatici e sulla sicurezza energetica a lungo termine.


La transizione alle energie pulite

Come anticipato, l’energia pulita sta entrando nel sistema energetico con rapidità senza precedenti. Nel 2023 sono stati aggiunti oltre 560 GW di nuova capacità rinnovabile e gli investimenti in tali progetti, hanno raggiunto quasi 2.000 miliardi di dollari all’anno. Si tratta di investimenti duplicati rispetto a quelli per nuove forniture di petrolio, gas e carbone. Dopo una breve crescita post-Covid, i costi delle tecnologie pulite stanno nuovamente diminuendo, favorendo un aumento della capacità di generazione rinnovabile da 4.250 GW attuali a quasi 10.000 GW nel 2030.

Nonostante, si resta sempre sotto l’obiettivo fissato alla COP28, si prevede che questo nuovo raggiungimento sarà sufficiente per coprire la domanda globale di elettricità e ridurre la dipendenza dal carbone. Tuttavia, l’accelerazione della transizione è soggetta alle politiche governative e dalle strategie industriali, di cui l’efficienza è ancora incerta. Non a caso dal 2020, sono state introdotte 200 misure commerciali (maggiormente restrittive) legate alle tecnologie per l’energia pulita, rispetto alle 40 dei cinque anni precedenti. Comunque, entro il 2030, le fonti a basse emissioni, comprese quelle nucleari, produrranno più della metà dell’elettricità mondiale.

Il ruolo della Cina

Nel 2023, la Cina ha dominato il panorama delle energie rinnovabili, contribuendo al 60% della nuova capacità globale. La sua produzione fotovoltaica è destinata a superare, entro i primi anni 2030, l’attuale domanda di elettricità degli Stati Uniti, evidenziando la rilevanza di questo stato. Ad ogni modo, persistono incertezze sulla capacità di integrare rapidamente ed efficientemente questa nuova energia nei sistemi elettrici, sia in Cina che altrove. Tale difficoltà è correlata alla lentezza nell’espansione delle reti e dei tempi di autorizzazione.

Molte economie in via di sviluppo sono frenate dall’incertezza politica e dai costi elevati del capitale, mentre nei paesi avanzati le tendenze sono contrastanti. In più alcune aree vedono accelerazioni, altre rallentamenti, come il calo delle vendite di pompe di calore in Europa nel 2024. Inoltre, l’obiettivo di raddoppiare l’efficienza energetica globale, cruciale per ridurre le emissioni entro il 2030, sembra irraggiungibile con le attuali politiche. Anche se esistono tecnologie per ridurre le emissioni di metano dai combustibili fossili, gli sforzi di mitigazione sono stati irregolari.

In conclusione

In conclusione, è chiaro che nonostante il rapido progresso della transizione energetica, due terzi dell’aumento della domanda energetica globale nel 2023 è stato nuovamente soddisfatto dal fossile. In questo modo le emissioni di CO2 hanno raggiunto un nuovo record di 37,5 miliardi di tonnellate. Comunque, lo slancio dell’energia pulita è sufficiente a far raggiungere un picco nella domanda di petrolio, gas e carbone entro il 2030. Da quel momento in poi, l’economia globale potrà continuare a crescere senza aumentare il consumo di combustibili fossili.

Le economie emergenti e in via di sviluppo, come India, Sud-est asiatico, Medio Oriente e Africa, guidano l’aumento della domanda di energia, mentre i cambiamenti strutturali, soprattutto in Cina, stanno contribuendo a rallentarne la crescita complessiva. Grazie all’elettrificazione e alla maggiore efficienza del sistema energetico basato su fonti rinnovabili, la domanda futura potrà essere soddisfatta interamente da energia pulita. Tuttavia, sfide geopolitiche e politiche frenano il progresso, e le emissioni legate ai combustibili fossili restano un problema critico.

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