I requisiti sulla sostenibilità nei grandi eventi sono sempre più richiesti, vista la loro rilevanza. Sono tanti i punti da analizzare, studiare e concretizzare per rendere una manifestazione importante più sostenibile; dunque, è spesso difficile trovare una soluzione per ogni aspetto. Tuttavia, bisogna sempre ricordare che puntare sulla sostenibilità non significa diventare estremisti.
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Parigi 2024
Le Olimpiadi di Parigi 2024 svolte dal 26 luglio all’11 agosto 2024 hanno rappresentato la 33ª edizione dei Giochi Olimpici e segnato il centenario dall’ultima volta che Parigi ospitò i Giochi nel 1924. Gli eventi sportivi si sono tenuti in vari luoghi iconici della capitale francese, trasformando la città in un grande parco olimpico. Tra le sedi principali ci saranno il Grand Palais, gli Champs de Mars e la Reggia di Versailles, mentre il villaggio olimpico situato a Saint-Denis, ha ospitato circa 15.000 atleti provenienti da tutto il mondo.
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Questa edizione ha portato tante novità, tra cui il basket 3×3 e l’arrampicata sportiva, ma anche una cerimonia d’apertura totalmente diversa, svolta lungo la Senna con 300.000 spettatori. Mentre la grande e rilevante novità dei giochi di Parigi riguarda gli obiettivi sostenibili, che sono stati annunciati con grande fervore ed ambizione.
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Non a caso, Parigi 2024 si distingue per il suo impegno ecologico, puntando a ridurre le emissioni di CO2 del 55% rispetto alle edizioni precedenti. Questo è possibile poiché, il 95% delle infrastrutture era già esistente o sarebbe stato temporaneo, e l’80% delle sedi si trovavano entro 10 km dal villaggio olimpico. Inoltre, il cibo servito durante i Giochi era 100% locale e biologico, contribuendo a un evento più sostenibile e responsabile.
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I risultati
Parigi 2024 si è imposta di ridurre del 50% le emissioni di carbonio rispetto alle medie di Londra 2012 e Rio 2016. Quindi l’obiettivo è quello di passare alla media di 3,5 milioni di tonnellate di CO2 di Londra 2012 e Rio 2016 a 1,75 milioni di tonnellate. L’impatto che questa scelta potrebbe avere sarebbe paragonabile all’evitare l’equivalente di 1,3 milioni di voli da New York a Parigi. Un inizio così determinato e volenteroso ha lanciato un forte messaggio a livello mondiale, sulla tutela dell’ambiente.
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Sicuramente la città è stata trasformata a questo proposito, con il centro pedonalizzato, corsie preferenziali per i mezzi pubblici e le bici, la plastica quasi scomparsa con la guerra dichiarata alle bottigliette e alle stoviglie usa e getta. Per non parlare del resto, ossia, gli studi per incanalare l’aria fresca che scorre sopra la Senna verso i quartieri più interni per raffrescarli. Oppure gli ecodesigner che hanno progettato oggetti fatti con materiali riciclati o riciclabili. E infine depuratori, bacini di stoccaggio delle acque piovane e nuove fognature, per fare della Senna un fiume balneabile.
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Diciamo che l’idea e il messaggio ecologico di Parigi 2024 era incentrato molto su una transizione possibile. Il problema è che, stando ai racconti degli atleti e di chi ha vissuto le olimpiadi in prima persona, i progetti legati alla transizione ecologica non includevano aspetti pratici, importanti e piacevoli di questo evento.
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Le critiche
Infatti, riconoscendo l’impegno dell’organizzazione, gli atleti hanno alzato critiche su vari fronti, riguardanti la gestione dei giochi e la vita presso il villaggio olimpico.
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Le condizioni erano discutibili già al principio quando venne annunciata l’assenza di condizionatori nel villaggio olimpico. Questo ha scatenato le ire dei ragazzi che si sono lamentati, fino ad arrivare al famoso scatto del campione olimpico Thomas Ceccon, ripreso a dormire sul prato accanto ad una panchina per trovare un po’ di refrigerio. Stessa cosa per la mensa, che ha fatto discutere molto soprattutto per la scarsa qualità del cibo che ha costretto molti atleti a cambiare aria e procurarsi una differente alimentazione tramite la propria federazione. Anche qui il problema principale è stato quello della “transizione eco-sostenibile“: carne e uova scarseggiavano rispetto ad alimenti per vegani disponibili in abbondanza ma non così tanto richiesti dagli atleti.
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Altre polemiche sono state sollevate in merito all’acqua calda nelle borracce ovviamente per le condizioni inaccettabili della Senna, che hanno portato più atleti in ospedale con infezioni gravi. A proposito ci si chiede, se sia giusto o opportuno scommettere tanto denaro e tanta reputazione, per poi dover rimandare le gare giorno per giorno, provocando comunque problemi di salute agli atleti che hanno accettato di tuffarsi nel fiume?
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In conclusione
È oggettivo che un evento della portata delle olimpiadi poteva e doveva essere organizzato in modo più curato sotto tutti gli aspetti, senza escluderne uno. Certamente l’intento era nobile ma i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative; pertanto, restano grandi dubbi sulla riuscita dell’intera manifestazione.
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Tuttavia, bisogna attendere ancora per dare il verdetto finale, in primo luogo perché si svolgeranno le Paralimpiadi dal 28 agosto all’8 settembre. Dopodichè si potrà esaminare quanto rimarrà dei Giochi Green nel futuro di Parigi, quando sarà tutto spento. Solo lì e col passare del tempo, potremmo capire se la città a misura d’uomo, in cui ci si muove in bici, a piedi sarà stato un fuoco di paglia, pensato e realizzato solamente per i media o se invece sarà l’inizio di una nuova vera e propria transizione.