Il consumo adeguato delle risorse, la lotta contro lo spreco alimentare e l’educazione all’alimentazione sono tutti temi fondamentali che dovrebbero essere alla base di un’alimentazione sana, sicura e sostenibile. Tuttavia, ogni paese nel mondo ha necessità, abitudini, possibilità e risorse diverse; pertanto, non è semplice coordinare ogni popolazione in un’unica azione per garantire la sostenibilità di questo settore. Anche quest’anno infatti siamo arrivati troppo presto all’Earth Overshoot Day.
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Earth Overshoot Day nel tempo
L’Earth Overshoot Day 2024 arriva il 1° agosto, un giorno prima rispetto al 2023, questo vuol dire che in soli 7 mesi l’umanità ha consumato tutte le risorse che la Terra impiega 12 mesi a rigenerare. Nello specifico, a livello globale, abbiamo consumato l’equivalente di 1,7 pianeti all’anno, una cifra che potrebbe arrivare a 2 pianeti entro il 2030 sulla base delle tendenze attuali.
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Infatti, per soddisfare i nostri bisogni e promuovere il progresso, stiamo continuamente depauperando il capitale naturale. L’uso eccessivo della deforestazione, la pesca intensiva, l’erosione del suolo e la perdita di biodiversità contribuiscono all’accumulo di CO2 nell’atmosfera. Senza contare che tali processi determinano effetti sempre più significanti come ondate di calore, incendi, siccità e inondazioni.
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Questi fenomeni aggravano la crisi climatica, causando eventi meteorologici sempre più intensi e frequenti, che a loro volta influenzano negativamente la produzione alimentare. Si tratta di un circolo vizioso da cui non riusciamo a uscire.
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La corsa contro il tempo
In poco più di cinquant’anni, il giorno in cui l’umanità va a debito con il pianeta è stato anticipato di quasi centocinquanta giorni. E le prospettive non sono tanto migliori: continuando di questo passo, si stima che nel 2030 arriveremo a consumare due pianeti. La velocità con la quale consumiamo tutte le nostre risorse è a tutti gli effetti un grande problema, per il pianeta ma in primo luogo per noi umani. Questo è vero perché non ci rendiamo conto della gravità della situazione e di conseguenza non le diamo la giusta importanza. Analogamente continuiamo a non prenderci le nostre responsabilità, necessarie per invertire la rotta di questa corsa contro il tempo.
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Non a caso cinquant’anni fa, nel 1974, l’Earth Overshoot Day cadeva il 30 novembre, mentre nel 2004 era il 2 settembre e nel 2014 il 5 agosto. La data si è sempre più anticipata, segno che il nostro debito ecologico è in continua crescita. Tra i Paesi che esauriscono le risorse naturali più velocemente ci sono Qatar (11 febbraio) e Lussemburgo (20 febbraio), e gli Emirati Arabi Uniti (4 marzo). Tra i Paesi che invece termineranno il budget di risorse a loro disposizione in concomitanza con la fine dell’anno compaiono Kirghizistan (30 dicembre), la Moldavia (28 dicembre) e la Guinea (27 dicembre 2024).
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Calcoli e possibili soluzioni
Come si arriva però a definire una vera e propria data riguardante un argomento così particolare ed articolato, vista la portata mondiale? Il WWF ricorda che, l’Earth Overshoot Day si calcola dividendo la “biocapacità” del pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in un certo anno) per l’impronta ecologica dell’umanità (cioè la domanda delle nostre società per quello stesso anno) e moltiplicando tutto per i 365 giorni dell’anno. Generalmente l’impronta ecologica viene calcolata sulla base di sei categorie quali: coltivazioni, pascoli, aree necessarie per i prodotti forestali, aree di pesca, aree edificate e aree forestali necessarie per assorbire il carbonio emesso dai combustibili fossili.
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Per limitare e rallentare questo processo, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Ipcc) vuole ridurre il 43% le emissioni di gas serra entro il 2030 a livello mondiale, rispetto ai livelli del 2010.
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Il debito dell’Italia
Quest’anno in Italia l’Overshoot Day è arrivato il 19 maggio, in leggero ritardo rispetto al 2023 (15 maggio). Il nostro è uno dei paesi con il più elevato debito ecologico al mondo. L’Italia è responsabile di circa il 3 per cento del consumo di risorse a livello globale e si posiziona all’ottavo posto nella classifica mondiale. A fornire in dati è uno studio pubblicato nel 2022 sulla rivista scientifica The Lancet che per la prima volta ha stimato il debito ecologico accumulato da 160 Paesi negli ultimi cinquant’anni.
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Im questo contesto, il WWF suggerisce due strategie principali per ridurre il debito ecologico accumulato con la Terra:
- Generare energia elettrica per almeno il 75% da fonti rinnovabili, rispetto all’attuale 39%. Questo potrebbe spostare in avanti l’Overshoot Day di ben 26 giorni.
- Implementare e migliorare le tecnologie di efficienza energetica esistenti per gli edifici, i processi industriali e la produzione di energia elettrica. Applicando queste tecnologie, si potrebbero recuperare ulteriori 21 giorni.
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Complessivamente, aumentando l’uso di energie rinnovabili al 75% e adottando tecnologie di efficienza energetica, si potrebbe guadagnare quasi 2 mesi prima di raggiungere l’Earth Overshoot Day, ritardando significativamente il momento in cui l’umanità esaurisce le risorse che la Terra può rigenerare in un anno.