Il tema dell’energia è uno dei più discussi degli ultimi anni. Si parla di rinnovabile, di energia pulita, nucleare e fossile ma anche di sicurezza ed autonomia. Ci sono tanti pareri diversi, dunque, tanti modi di agire differenti, una varietà che potrebbe non essere la miglior cosa per la transizione ecologica. Tuttavia, la ricerca è sempre in moto e degli studiosi hanno creato delle batterie che possono caricarsi nel suolo, come Bactery.
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Le batterie per la transizione
Le nuove tecnologie legate alle batterie stanno rivoluzionando il settore energetico, contribuendo in modo significativo alla transizione verso fonti di energia pulita e rinnovabile. Le batterie al litio, già ampiamente utilizzate in dispositivi elettronici e veicoli elettrici, continuano a migliorare in termini di densità energetica, durata e costi, rendendo più efficiente lo stoccaggio dell’energia prodotta da fonti rinnovabili come il solare e l’eolico. Parallelamente, le batterie a idrogeno, o celle a combustibile, offrono un’alternativa promettente grazie alla loro capacità di immagazzinare energia in modo altamente efficiente e con zero emissioni di carbonio, trasformando l’idrogeno in elettricità attraverso una reazione chimica con l’ossigeno.
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Oltre a queste, stanno emergendo tecnologie come le batterie a stato solido, che promettono maggiore sicurezza e capacità energetica rispetto alle tradizionali batterie al litio, e le batterie a flusso, che sono particolarmente adatte per l’accumulo su larga scala di energia rinnovabile. Queste innovazioni non solo migliorano la capacità di stoccaggio e gestione dell’energia pulita, ma sono anche fondamentali per stabilizzare le reti elettriche e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, contribuendo così a un futuro energetico più sostenibile e a basse emissioni di carbonio.
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Dall’agricoltura all’energia pulita.
Le batterie e la tecnologia sono sempre più presenti anche nel settore agricolo. Infatti, l’Internet of Things (IoT) sta trasformando l’agricoltura attraverso una rivoluzione digitale. La combinazione di sensori IoT, intelligenza artificiale e sistemi basati sul Cloud sta migliorando l’agricoltura di precisione e le catene di approvvigionamento, permettendo la raccolta e l’analisi continua dei dati per decisioni informate in tempo reale. Questo tipo di dispositivi raccolgono dati sullo stato dei campi, aumentando l’efficienza, riducendo i costi e massimizzando le rese.
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Tuttavia, tali dispositivi funzionano grazie all’energia e ad Internet, non sempre facili da installare e mantenere. Questo, per via dei cavi che possono ostacolare i campi, le batterie chimiche monouso che devono essere monitorate e sostituite, e le fonti di energia rinnovabile come i pannelli solari funzionano a piena capacità solo in determinate condizioni climatiche. Proprio da tali bisogni, nasce una startup che ha trovato la soluzione per generare energia pulita, a basso costo e che non intralcia il lavoro agricolo. Si chiama Bactery e crea batterie che sfruttano i batteri nel terreno per fornire energia pulita 24 ore su 24 a basso costo.
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Bactery
Bactery, è uno spin-off dell’Università di Bath fondato dai ricercatori Ben Metcalfe, Jakub Dziegielowski e Mirella Di Lorenzo. I tre studiosi hanno sviluppato una tecnologia rivoluzionaria basata su batterie alimentate da batteri endogeni che raccolgono energia verde dal terreno. Questa scoperta sfrutta i processi naturali dei microrganismi presenti nel suolo, fonte di elettroni prodotti grazie ai quali le batterie si ricaricano. Tutto questo succede solamente inserendole nel terreno, in modo da fornire elettricità pulita e continua anche nelle aree più remote. Con una durata di oltre 25 anni e un costo di 25 sterline per unità senza necessità di manutenzione, queste batterie mirano a rivoluzionare l’agricoltura digitale, migliorando la produttività e riducendo i costi operativi grazie a dati affidabili.
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Dai primi prototipi al successo globale
Un primo prototipo è stato testato con successo nel 2019 in un villaggio di pescatori a Icapuí, in Brasile, dimostrando la fattibilità della tecnologia in ambienti remoti con scarse risorse elettriche. Nonostante ciò, negli ultimi quattro anni, la ricerca ha approfondito i processi bioelettrochimici per massimizzare l’estrazione di energia dai batteri del suolo. Nei prossimi 12 mesi, l’azienda perfezionerà i prototipi in vista di una produzione su piccola scala e il lancio del prodotto previsto per i primi mesi del 2026. Mirella Di Lorenzo sottolinea che la tecnologia permette agli agricoltori di generare dati in modo sostenibile, mentre Jakub Dziegielowski evidenzia l’impatto positivo della loro innovazione sull’agricoltura e altri settori, sostenendo la qualità e incrementando i ricavi attraverso pratiche agricole più efficienti e riconosciute. Bactery punta a diffondere la sua tecnologia per un’agricoltura sostenibile in tutto il mondo.