Europei di calcio 2024: la UEFA mira alla sostenibilità.

By : Aldo |Giugno 17, 2024 |Arte sostenibile, Emissioni, Home |Commenti disabilitati su Europei di calcio 2024: la UEFA mira alla sostenibilità.

La sostenibilità è un principio da seguire ormai in ogni ambito, e al quale dobbiamo aspirare, in primis noi cittadini. Grazie alle nuove direttive europee è diventato anche un obiettivo, quasi un dovere per le grandi imprese, per mezzo della CSRD. Da poco anche la UEFA ha pensato si imporsi degli obiettivi in questo senso proprio durante gli Europei 2024 in Germania.

UEFA

La UEFA (Union of European Football Associations) è l’organismo amministrativo e organizzativo che governa il calcio in Europa. Fondata nel 1954, la UEFA è responsabile della supervisione e della regolamentazione del calcio in tutta Europa, organizzando competizioni sia per squadre nazionali che per club, come la Champions League, l’Europa League e il Campionato Europeo di Calcio (euro). La missione della UEFA è promuovere, proteggere e sviluppare il calcio europeo a tutti i livelli, mantenendo alti standard di integrità e fair play.

Quest’anno gli Europei si svolgeranno in Germania dal 14 giugno al 14 luglio 2024. Per la sedicesima edizione, sono state scelte le città di Berlino, Monaco di Baviera e Dortmund nelle quali si sfideranno ben 24 squadre nazionali.  Per questo grande evento, la UEFA ha di grandi obiettivi non solo calcistici ma anche ecologici. Infatti, ha comunicato il suo impegno nel ridurre l’impronta ecologica dell’intero evento sportivo.

Germania 2024

I Campionati Europei di Calcio in Germania mirano a diventare l’evento sportivo più sostenibile di sempre, grazie a una serie di misure ambientali, sociali e di governance adottate dalla UEFA e dal Paese ospitante. Queste includono un calendario che minimizza gli spostamenti delle squadre, biglietti ferroviari scontati per tifosi e giornalisti, trasporti pubblici gratuiti per il personale accreditato e una gestione dei rifiuti basata sul principio “riduci-riusa-ricicla-ripara”.

Sono previsti anche un fondo per compensare le emissioni di CO2 inevitabili, accessibilità per tutti i tifosi (con più di 15.000 biglietti venduti per persone disabili) inclusi servizi di audiodescrizione (per le persone non vedenti) e una valutazione del rischio per i diritti umani. Michele Uva, direttore di Social & Environmental Sustainability della UEFA, ha dichiarato che queste misure, frutto di un investimento di 32 milioni di euro, dovrebbero ridurre del 20% l’impronta carbonica del torneo. Ogni stadio avrà un Sustainability Venue Manager e 500 volontari dedicati ad ambiente, diritti umani.  Inoltre, sarà pubblicato un ESG Event Report entro 90 giorni per garantire la massima trasparenza.

La vera partita

Per raggiungere tale obiettivo, la UEFA ha introdotto il “carbon footprint calculator” per misurare l’impronta ecologica del calcio. Tuttavia, l’impegno per la sostenibilità non è stato pienamente accolto dalle squadre nazionali partecipanti. Se queste avessero adottato comportamenti sostenibili, come l’uso dei treni invece degli aerei per gli spostamenti, si potrebbero risparmiare fino a 1.100 tonnellate di CO2, equivalenti a 200 volte l’impronta di carbonio di un cittadino europeo medio in un anno. Questo è quanto emerge da uno studio di Transport & Environment (T&E), la Federazione europea dei trasporti e dell’ambiente, che ha calcolato le emissioni di ciascuna squadra per il torneo in Germania.

Il report sottolinea che “gli sforzi della UEFA e di alcune squadre per ridurre l’impronta ecologica non dovrebbero essere un’eccezione”. Erin Vera, responsabile della campagna, ha dichiarato: “Gli organizzatori hanno lavorato duramente per ridurre le emissioni di trasporto durante il torneo, rendendolo il campionato europeo più verde di sempre, dimostrando che è possibile”. Tuttavia, ha lamentato che le squadre non hanno ancora seguito l’esempio.

Infatti, secondo il T&E e insieme alla campagna “Travel smart” e altre 18 organizzazioni, ha richiesto a 13 federazioni calcistiche europee di condividere i loro piani di viaggio per il torneo, incoraggiandole a ridurre l’impronta ecologica. A fine maggio, solo tre squadre hanno risposto: la Germania, che non userà l’aereo durante i gironi, il Portogallo, che lo userà una volta e la Svizzera, che utilizzerà treni e autobus per tutta la competizione. L’Italia purtoppo non ha risposto. Di certo la scelta ecologica è più facile per alcune nazioni, come Belgio e Svizzera, rispetto ad altre, d’altra parte, sarebbe opportuno che ogni nazione si unisca a questa partita a modo suo, cercando di cooperare per raggiungere l’obiettivo comune.

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