La sostenibilità aiuta anche le strutture sanitarie. Il caso Global Biomedical Service.

By : Aldo |Gennaio 03, 2024 |Arte sostenibile, Home |Commenti disabilitati su La sostenibilità aiuta anche le strutture sanitarie. Il caso Global Biomedical Service.

Aggiustare e riutilizzare dei prodotti dovrebbero essere le attività alla base della nostra società, che al contrario è consumista. Si prende e si butta tutto, si consuma più del dovuto anche in settori in cui non ci sono abbastanza finanziamenti per sostenere un tenore simile. Tra quelli più in difficoltà c’è il settore sanitario che ha delle soluzioni sostenibili.

    

GBS per la sostenibilità

Parlando di sanità pubblica e privata in Italia, non si può non citare la startup nata nel 2018 Global Biomedical Service. Una realtà che offre servizi specifici per centri diagnostici privati e strutture sanitarie come l’installazione e il trasporto di apparecchiature radiologiche e simili. Sebbene sia un leader nel suo campo, sta acquisendo molta notorietà anche per i servizi circolari che propone ad aziende pubbliche e private. GBS ritira e valuta l’usato, si occupa di smaltimento, della manutenzione delle Gabbie di Farady e della fornitura di ricambi per i principali sistemi radiologici.

  

Il gruppo è nato dall’idea di Giovanni Lombardo (CEO e founder) e da Emiliana De Prisco. Una volta stabiliti a Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, iniziarono le loro attività con soli 10 membri, oggi sono in 50. Inoltre, GBS è indicata dal Politecnico di Torino tra le 22 migliori startup a significativo impatto sociale e ambientale del 2023 in Italia.

  

L’obiettivo del gruppo è quello di non buttare nulla, di riparare ciò che ha ancora possibilità di vita e di recuperare elementi da sistemi ormai obsoleti. Per esempio, se ci sono macchinari guasti e quindi irreparabili, loro si occupano di recuperare i componenti elettronici fondamentali. Mentre se si tratta di un sistema che può essere riparato o quelli già funzionanti e ritirati in permuta pensano a come “ricondizionarli e ‘aggiornarli”. Questo dal punto di vista software che hardware)

L’obiettivo finale è quello di inserirli nuovamente nel mercato: mediamente arrivano in nuovi centri diagnostici e con pochi fondi.  

   

I beneficiari

Come descritto in precedenza, i beneficiari di tali servizi sono i nuovi centri diagnostici con poche finanze ma soprattutto le cliniche veterinarie. Perché proprio queste strutture, ce lo spiega l’ultimo censimento di Anmvi, l’Associazione nazionale medici veterinari italiani. Lo studio sottolinea che in Italia sono aperte ben 8 mila cliniche, di cui 8 su 10 sono solamente piccoli laboratori. Realtà come questa hanno difficoltà ad acquistare macchinari per Tac e risonanze ed è quindi a loro che si rivolge la GBS. La startup si dedica anche alle cliniche di Paesi e aree poco coperte da servizi importanti come quelli dell’alta diagnostica.

    

I progetti di GBS

La startup recupera e rigenera le apparecchiature di diagnostica per immagini: si occupa di risonanze magnetiche, TAC, sistemi radiologici ed ecografi. Per esempio, di recente hanno recuperato una TAC multistrato 64 slice. Il sistema dismesso da un ospedale pubblico campano era destinato alla sua fine; invece, oggi funziona alla perfezione in un centro diagnostico privato nel Lazio.

   

Ancora la GBS è una delle poche aziende in Italia specializzate nella riparazione di sonde ecografiche e bobine per risonanza magnetica. Di solito queste vengono sostituite al primo difetto o malfunzionamento, mentre la riparazione evita la produzione di rifiuti speciali. Ovviamente permette all’azienda interessata un notevole risparmio economico.

    

Un ulteriore progetto è correlato alla produzione di Ghost Cage, una Gabbia di Faraday trasparente per risonanze magnetiche ad alto campo. Il meccanismo è realizzato con polimeri a basso impatto ambientale e l’attenuazione delle radiofrequenze e dell’effetto claustrofobico. Si rinnova dunque il brevetto di una tecnologia ecosostenibile, importante anche in questo settore, spesso dimenticato.

  

L’aiuto sostenibile alla sanità

Includere delle abitudini virtuose, delle collaborazioni all’ampia scala e inserire fondi per nuove tecnologie sono alcuni dei passi da fare nell’ambito sanitario. La situazione soprattutto in Italia non è delle migliori e pertanto servirebbero nuovi metodi per garantire adeguata assistenza medica ai pazienti con sistemi non obsoleti. Questo obiettivo non è impossibile da raggiungere come spesso crediamo, perché alla base di uno stato civile e avanzato si trova anche un’espressione sostenibile della vita.

    

Viviamo in un pianeta consumista che non si ferma davanti a nulla, neanche davanti alla fatiscenza di certe strutture sanitarie. Troppo spesso i macchinari con qualche difetto vengono buttati e rimpiazzati velocemente con altri molto costosi: a volte invece si resta senza.

    

Ancora una volta la sostenibilità potrebbe garantire un supporto necessario alle nostre istituzioni e alla vita di tutti, soprattutto ai servici pubblici. Riparando macchinari e recuperando i loro componenti determinerebbe un cambio di macchinari più veloce, meno costoso ed efficace, senza perdere la sicurezza del sistema “nuovo”.

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