Ue: trovato l’accordo per la Direttiva Efficienza Energetica.

By : Aldo |Marzo 12, 2023 |Consumi, Efficienza energetica, Emissioni, Home, menoconsumi |Commenti disabilitati su Ue: trovato l’accordo per la Direttiva Efficienza Energetica.

Dopo mesi di proposte, l’Unione europea ha finalmente trovato la quadra per quanto riguarda l’efficienza energetica.

    

La modifica

Il 10 marzo, il Parlamento e il Consiglio europeo sono arrivati ad un accordo rispetto ai nuovi obiettivi sulla direttiva efficienza energetica.

Dopo una lunga trattativa con l’Esecutivo, è stato posto un nuovo target che gli stati membri dovranno seguire e raggiungere entro il 2030.

Perciò le nazioni dovranno garantire una riduzione collettiva del consumo energetico finale dell’11,7% in più, rispetto al livello prefissato precedentemente.

      

In concreto

Questa come tante altre norme, è parte del pacchetto “Fit for 55”, che
“si riferisce all’obiettivo dell’UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Il pacchetto proposto mira ad allineare la normativa dell’UE all’obiettivo per il 2030.” (www.consilium.europa.eu/it/)

Pertanto, si mira ad aumentare il risparmio energetico, limitandone l’uso e lo spreco.

La normativa, aveva fissato il target di risparmio al 32,5% sull’energia impiegata, ma la modifica da poco accordata, alza il livello della stessa.

Questo sarà possibile grazie a linee e contributi nazionali stabiliti dai Paesi nei nuovi PNIEC (Piani nazionali integrati energia e clima).

Gli stati terranno conto della formula di calcolo fornita nella direttiva, puntando sulle caratteristiche di ciascun paese. Per di più, si considerano il Pil pro capite, l’intensità energetica, lo sviluppo delle rinnovabili e il potenziale di risparmio.

       

Cambio delle cifre

Tale modifica nella Direttiva efficienza energetica, determina un nuovo limite massimo al consumo finale di 763 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio).

Mentre per il consumo primario (incluso quello per produzione e fornitura) si parla di 993 milioni di tep: tuttavia solo il primo è vincolante.

E comunque, la normativa prevede la possibilità di discostarsi dal target del 2,5%.

Quindi l’Esecutivo avrà il compito di analizzare tutti i contributi nazionali dei paesi. Questi ultimi dovranno assicurare tagli dei consumi finali dell’1,3% entro il 2025 e poi passare al 1,9% nel 2030.

In più si dovrà applicare delle soluzioni in caso di gap con il risultato previsto, per via del “meccanismo di riempimento del divario”.

      

A chi è riferita?

La normativa verrà applicata negli stati membri dell’Unione europea a tutti i livelli amministrativi, da quello locale al nazionale.

I settori compresi sono quelli delle imprese, edifici, data center e quello della pubblica amministrazione. Nello specifico, proprio l’ambito pubblico dovrà tagliare il consumo finale dell’1,9% ogni anno.

Diversamente, gli immobili pubblici dovranno garantire che almeno il 3% di essi, venga riconvertito in edifici a zero consumo e emissioni.

      

Dunque, a breve verrà approvata la nuova stretta europea sul consumo energetico. Seppur sia rigida, potrà favorire lo sviluppo sostenibile se verranno raggiunti complessivamente i target decisi.

Bisogna solo impegnarsi agendo per via delle nuove soluzioni e vedere il risultato.

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