Biometano: da Vicenza più di 200 camion si spostano grazie agli scarti agricoli.

By : Aldo |Febbraio 27, 2023 |Arte sostenibile, Consumi, Emissioni, Home, menoconsumi |0 Comment

Ridurre l’inquinamento causato dai mezzi di trasporto è un’impresa abbastanza difficile ma non impossibile.

Le soluzioni valide sono svariate e tra l’ibrido e l’elettrico di ultima generazione spicca anche il biometano.

L’eccezione italiana

A Vicenza, le aziende agricole più lungimiranti hanno usufruito del servizio degli impianti, Motta Energia e EBS per la produzione di biometano. Si tratta della produzione di 7 mila tonnellate all’anno, grazie al rifornimento di scarti agricoli di ben 120 aziende locali.

Sebbene il nuovo carburante sia sostenibile per la sua natura organica, lo è anche per quanto riguarda i trasporti della materia prima.  Infatti, le imprese che consegnano i loro “rifiuti” naturali si trovano nei pressi degli impianti, creando così un combustibile a km0.

La produzione del biometano a km0 è possibile grazie alla raccolta di scarti ed effluenti zootecnici quali letame e liquami bovini, pollina.

AB e la cooperazione

AB è l’impresa di riferimento “globale” come riportato nel sito web, in merito alle soluzioni di sostenibilità energetica, impianti, competenze, tecnologie e altri servizi.

Non a caso l’azienda ha fornito le migliori tecnologie agli stabilimenti al fine di contraddistinguerli per l’efficienza e per l’offerta di servizi unici nel settore.

In questo caso entrambi sono di proprietà di Iniziative Biometano ma si differenziano per le loro origini. Motta Energia è un cosiddetto “greenfield” quindi un impianto totalmente nuovo adibito a questo tipo di produzioni, al contrario dell’EBS. Quest’ultimo è definito “brownfield”, poichè è uno stabilimento di biogas riconvertito

Proprio grazie a tale cooperazione, si è raggiunto l’obiettivo prefissato ovvero quello di coprire l’intera filiera di trasformazione del biogas in biometano. 

         

Le tecnologie AB

La trasformazione da biogas a biometano possibile per mezzo di sistemi di depurazione a membrane BIOCH4NGE®, in grado di produrre 1200 Sm³/h di biometano.

Sono attivi anche due liquefattori CH4LNG®, che sfruttano la tecnologia Stirling capace di convertire il biometano purificato in biometano liquido.

Per ultimi, i due cogeneratori ECOMAX®, alimentati da biogas o gas naturale, per la produzione di energia impiegata in altri processi.  Ed è proprio con questa tecnologia che gli impianti si rendono portavoce di una produzione al massimo della sostenibilità.

             

Impieghi 

Il bioo-GNL prodotto a Vicenza è attualmente usato come carburante da più di 200 camion che percorrono complessivamente 100 mila km all’anno.

Ma in alternativa può essere impiegato come fertilizzante e quindi perchè no, ritornare nelle imprese agricole che forniscono gli scarti.  Anche questa produzione è realizzabile per via delle nuove tecnologie, le quali permettono un’ulteriore trasformazione rilevante.

Concretamente il digestato (residuo della digestione anaerobica) può diventare concime di ottima qualità, capace si arricchire il terreno e non solo. In questo modo il nuovo fertilizzante potrebbe contribuire notevolmente al sequestro e stoccaggio del carbonio nel suolo.

           

Piano europeo 

Se si sviluppassero attivamente altre realtà simili a quella descritta, si potrebbero cambiare le sorti della transizione energetica.

Anche perchè da poco è stato pubblicato il decreto da parte del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica). Nel documento sono riportate le regole per accedere agli incentivi per l’immissione del biometano nella rete del gas naturale.

Inoltre, il piano REPowerEU mira alla produzione di 35 miliardi di m3 di biometano al 2030, un’opportunità di crescita e sviluppo del settore. Una chance che l’Italia dovrebbe cogliere poiché dovrebbe arrivare a 6 miliardi di m3, raggiungendo i primi posti europei per gas “verde”.

Col passare degli anni la richiesta di servizi di questo tipo cresce, come cresce anche la necessità di trovare soluzioni per salvare il pianeta.

L’obiettivo del Governo è quello di sostituire il  30% del gas importato con il biometano nazionale entro il 2030; che sia solo un punto di partenza per una futura Italia verde?

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