Si parla sempre più di energia pulita e soluzioni sostenibili: solare, eolico e idrico.
Raramente invece, si discute della “potenza” del mare e le sue applicazioni.
Ocean Energy
Si definisce come una nuova industria in Europa che può essere affiancata al solare e all’eolico, quindi rappresenta una soluzione sostenibile. In aggiunta è presentata come un’opportunità di export per l’Europa ma anche di sicurezza e indipendenza energetica.
La società irlandese coordina il progetto WEDUSEA insieme ad altre realtà come l’Enterprise Ireland, università e industrie di Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Irlanda.
L’idea da 19,6 milioni di euro è finanziata per metà da Horizon Europe Programme, 5,3 milioni dalla Innovate UK e il resto arriva dai privati.
WEDUSEA
Il progetto è parte del programma Horizon Europe ed è l’acronimo di “Wave Energy Demonstration at Utility Scale to Enable Arrays”.
Il programma mira a creare soluzioni per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibili dell’ONU e per affrontare i cambiamenti climatici.
Il professor Tony Lewis, direttore tecnico di Ocean Energy, dichiara che:
“L’energia delle onde è la risorsa rinnovabile più preziosa e persistente del mondo, ma di questo non ci si è ancora resi pienamente conto. Questo progetto europeo dimostrerà che la tecnologia è matura e pronta per essere industrializzata su larga scala. In un futuro non troppo lontano sarà proprio l’energia naturale dei mari ad alimentare le reti elettriche”.
OE35
OE 35 è attualmente considerato come “il dispositivo galleggiante per l’energia delle onde con la maggiore capacità al mondo”. Capacità correlata alla quantità di energia elettrica che un generatore produce nel momento in cui lavora a pieno regime.
L’impianto è ancorato al fondale, ma galleggia in superficie ed è composto da una parte mobile e una cabina chiusa contenente le attrezzature. La parte inferiore è aperta verso l’acqua, che grazie ai suoi movimenti convoglia l’aria in una turbina, che girando crea energia elettrica.
Inoltre, l’ampio spazio di stoccaggio a bordo permette di fornire energia per più attività come quella dei desalinizzatori o degli impianti di acquacoltura.
Step by step
Il programma durerà 4 anni, partendo con la progettazione di OE35 da 1 MW, seguita da un periodo di sperimentazione di 2 anni. Questa prova consiste nel collegare l’impianto ad una rete elettrica, presso l’arcipelago delle Orcadi dove ha sede l’EMEC (Centro Europeo per l’energia marina).
Il piano si chiuderà con la commercializzazione della struttura.
Le onde marine hanno una densità di energia più elevata rispetto alle altre fonti di energia rinnovabile, rendendole più “sicure ed affidabili”. Perciò l’obiettivo dell’EMEC è quello di poter costruire un impianto pilota da 20 MW.
La US Energy information Administration ha confermato che uno sfruttamento efficiente delle onde negli USA, potrebbe produrre il 64% di energia elettrica per il paese.
Negli ultimi anni anche l’Italia sta studiando nuove tecnologie legate al moto ondoso per la produzione di energia rinnovabile; chissà se un giorno riusciremo a sfruttare a pieno ed in modo sostenibile le risorse di cui il nostro paese è ricco.