La tecnologia ci permette di avanzare sempre più nel campo della scienza, soprattutto quando si parla di un aeroporto.
In questo caso però, la tecnologia più innovativa è la natura.
Le api
Le api, insetti nell’ordine degli imenotteri, svolgono molteplici attività in natura, come la produzione di miele e l’impollinazione.
Tuttavia, hanno un ruolo particolare, ovvero sono considerate bioindicatori della qualità ambientale, quindi, possono essere studiate e impiegate in attività di biomonitoraggio.
Il biomonitoraggio è un insieme di tecniche utilizzate per monitorare le alterazioni di un ambiente, per mezzo di organismi definiti bioindicatori o bioaccumulatori.
Proprio grazie a tale caratteristica, le api sono le protagoniste di una nuovo programma di sostenibiltà.
L’iniziativa sostenibile
É iniziato il progetto che rientra nel più ampio Piano di sostenibilità dell’aeroporto Marconi di Bologna, riguardante il biomonitoraggio delle aree circostanti lo scalo.
L’iniziativa è in collaborazione con ERGO Consulting srl, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari – DISTAL dell’Alma Mater, Conapi – Mielizia e Consorzio Nazionale Apicoltori.
Il programma affianca dei sistemi tradizionali di rilevamento dati, analizzati da ARPAE (Agenzia Prevenzione Ambiente Energia Emilia-Romagna) a seguito di campionamenti effettuati tra aprile e fine ottobre.
L’obiettivo del monitoraggio è quello di verificare la presenza di 10 diversi metalli pesanti e di idrocarburi policiclici aromatici nella matrici ambientali.
I dettagli
In un raggio di 7 km intorno allo scalo, sono disposte 8 arnie (alveari artificiali) tra i quali vivono i 100mila imenotteri.
Ogni mese vengono eseguiti prelievi di alveari, api, di miele e polline prodotti: nello specifico del miele giovane che contiene maggiori informazioni.
Claudio Porrini dell’Università di Bologna spiega infatti che:
“Ogni alveare comporta circa 10 milioni di microprelievi; è uno strumento molto potente di indagine ambientale per individuare gli inquinanti”
In tutto ciò Conapi-Mielizia mettono a disposizione le proprie arnie e le api, mentre Ergo Consulting eseguono le analisi di laboratorio.
Questi studi serviranno a creare un rapporto di sintesi che fornirà una mappa della qualità dell’aria, intorno all’aeroporto.
Altre iniziative
Il responsabile Sostenibilità del Marconi Tommaso Barilli dichiara:
“Proseguiremo quest’attività e decideremo quali ulteriori azioni di miglioramento della qualità dell’aria promuovere”.
Tanto è vero che è attivo un piano di sensibilizzazione all’interno dell’aeroporto, per mezzo di questionari sulla conoscenza degli insetti impollinatori.
Questo progetto è sostenuto dagli studenti universitari dell’Alma Mater di Bologna, con l’obiettivo di sensibilizzare passeggeri e lavoratori dell’aeroporto.
I dati raccolti in questi mesi sono in fase di analisi e si pensa che i primi risultati arriveranno a fine 2022.
Il piano di monitoraggio già attivo in altri scali europei e a Milano Malpensa così potrebbe rappresentare una nuova frontiera per l’azione ambientale.